L'intervista - Enrico Bertacchi, CVC

«Faremo conoscere al mondo l’arcipelago della Maddalena»
Girata la boa dei 50 anni, il Centro Velico Caprera guarda all’estero e al futuro: nuovi corsi, tante iniziative, un’attenzione sempre maggiore al mare e ai pericoli dell’inquinamento

«Sto lavorando nell’espansione e nella crescita del Centro Velico Caprera anche sulla clientela straniera: vorrei che venissero sempre più allievi dall’estero, prima di tutto perché siamo la più importante e articolata scuola di vela d’Europa, poi perché un luogo magico come l’arcipelago della Maddalena va fatto conoscere al mondo.» È questo il principale obiettivo di Enrico Bertacchi, da maggio nuovo segretario generale dello storico Centro Velico Caprera, fondato oltre 50 anni fa dal Tci e dalla Lega Navale Italiana. Fiorentino di nascita, classe 1968, Bertacchi è cresciuto fra Milano, dove si è laureato in ingegneria, e Olbia, in Sardegna. Ha tre figli di cui due velisti: buon sangue non mente.
«Alla Maddalena la stagione inizia a Pasqua e termina a fine ottobre; abbiamo una varietà di corsi su derive e cabinati per adulti e bambini (da 12 anni in su) unica in Italia e fra le prime al mondo». Da aprile a oggi, oltre 3.000 allievi, 360 settimane di corso e 400 istruttori volontari hanno preso parte all’attività. L’atmosfera che si vive a Caprera, l’attenzione organizzativa e i ritmi sono tali che chiunque ne resta affascinato». È un organizzazione basata sull’ordine e sul rigore, ma c’è anche molto calore umano, un modo unico di imparare a fare gruppo che resta nel cuore. Probabilmente è per questo che molti ex allievi tornano come istruttori, per trasmettere ad altri quello che hanno imparato. Sulla scorta del grande successo della festa dei 50 anni (1-4 giugno 2017), a fine ottobre si terrà a Caprera un altro atteso rendez vous degli istruttori e i corsi di deriva e cabinato proseguono fino al ponte di Ognissanti (info aggiornate su www.centrovelicocaprera.it/).

 

«L’estate 2018 è stata molto positiva, prosegue Bertacchi. C’è stato un boom dei corsi riservati ai giovanissimi, età 12-14 anni, che hanno registrato un 80 per cento in più rispetto all’estate precedente. Anche i nuovi corsi settimanali di navigazione, ambiente e cultura sono stati un successo e verranno di certo ripetuti il prossimo anno». Il corso prevedeva una settimana di navigazione su un cabinato da 15 metri per 6 allievi, su un’area estesa da Tavolara all’Asinara, spingendosi anche oltre le Bocche di Bonifacio, fino in Corsica. «Un modo nuovo di concepire la navigazione e di percepire il mare» ha spiegato al riguardo il presidente del Cvc Paolo Martano. «Il nostro obiettivo è fornire elementi di conoscenza che entusiasmino i nostri allievi ma li rendano anche consapevoli dei problemi dei nostri mari». Non va infatti dimenticato che il Mediterraneo è sette volte più inquinato degli altri mari e che il 95 per cento dei rifiuti che contiene è composto da plastica e derivati.
«Ci tengo particolarmente – aggiunge Bertacchi – a ricordare Pazienti a bordo, un progetto che ci vede accanto alla onlus We will care nell’organizzare corsi di vela per donne che hanno avuto problemi oncologici. Non c’è niente come fare squadra e stare al timone di una barca per ritrovare l’entusiasmo e la fiducia in se stesse». Altra importante novità è l’avvio dell’iter per trasformare il Centro Velico Caprera in Fondazione, per rendere ancora più forte e concreto il senso di conoscenza e difesa dell’ambiente marino. Girata la boa dei 50 anni, l’impegno del Cvc va sempre più oltre l’insegnamento della vela e verso una forte sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento. Una battaglia nella quale il Touring Club Italiano è sempre al suo fianco.