di Clelia Arduini
Da “non luoghi” a centri culturali: librerie, gallerie d’arte, boutique, ristoranti stellati...
«Cara, che ne diresti di andare in aeroporto? No, non per partire, ma per vedere una mostra, fare shopping con il personal shopper, pranzare in un ristorante stellato e ascoltare un concerto». E pensare che li chiamavano “non luoghi”, fredde aree di passaggio senza personalità, costruite solo per i passeggeri in transito o in sosta. Oggi anche i principali scali italiani, per ampliare un business in continuo aumento, sono diventati gioielli di organizzazione e servizi di qualità che rendono a cinque stelle il tempo trascorso dai passeggeri – circa 175 milioni, secondo il rapporto 2017 dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) con un aumento del 6,2 per cento sull’anno precedente – ma anche punti di riferimento per le città di cui fanno parte. Le più illuminate società di gestione infatti stanno mettendo in pista iniziative ed eventi legati al territorio, di grande attrazione anche per visitatori e cittadini, che negli spazi a loro aperti, e tariffe del parcheggio permettendo, possono passare qualche ora tra negozi e locali all’ultimo grido, mostre e show cooking , sentendosi parte – pur senza prendere l’aereo – di quell’immenso pianeta viaggiante che il settimanale inglese The Economist ha battezzato il “sesto continente”. Un dato, per intendere meglio la definizione: oltre 800 milioni di persone si contano ogni anno solo nelle dieci aerostazioni più frequentate del mondo. Ecco alcuni dei più “creativi” aeroporti, dal nord al sud d’Italia, che abbiamo scelto per voi. Così se vi trovate a passare di lì saprete come trascorrere il vostro tempo.
Laurea ad honorem allo scalo di Olbia Costa Smeralda che ospita un polo universitario ad indirizzo turistico-economico (con 700 iscritti) che fa capo all’università di Sassari e un ampio museo, la Gallery, al primo piano dell’aerostazione, che si estende anche nelle toilette della hall centrale. Non può mancare un laboratorio di produzioni artigianali artistiche dell’isola, che durante l’anno sforna, sotto il naso di curiosi e turisti, manufatti in pelle, ceramica, ferro battuto. Promuove la storia e la conoscenza dell’isola anche lo scalo Mario Mameli di Elmas a Cagliari, con un grande spazio espositivo al piano partenze del terminal passeggeri, che attualmente ospita le mostre Omphalos. La Sardegna di Atlante. Il primo centro del mondo (fino a dicembre 2019) tratta dal libro di Sergio Frau, suo curatore, e Sardegna archeologica: Museo a cielo aperto (in chiusura a fine anno) e reso ancora più magico dalle copie dei Giganti di Mont’e Prama, imponenti statue di arenaria scoperte nel 1974 nel territorio di Cabras (protagoniste anche di un reportage pubblicato su Touring del novembre 2017). Originale da capo a piedi, invece, è la scultura della dea Urania esposta nella sala delle partenze dello scalo di Capodichino, a Napoli, che propone, con il progetto Aeroporto archeologico, un viaggio nell’antichità con un percorso costellato di affreschi, mosaici e sculture, originali e non, provenienti dal Museo archeologico nazionale, dal sito di Pompei e dal museo di Capua. E se gli aeroporti di Bari Palese e Brindisi Papola Casale scommettono sull’arte contemporanea con installazioni artistiche permanenti, lo scalo di Caselle a Torino punta in alto con l’esposizione, nell’area partenze, di alcuni tra i programmi spaziali della Thales Alenia Space, tra i principali costruttori per satelliti e infrastrutture orbitali, come il dimostratore di rientro atmosferico europeo ed ExoMars, progetto di esplorazione del pianeta rosso, Marte. Nell’area espositiva permanente allestita all’atrio arrivi, invece, sono di scena le anteprime delle mostre del Museo nazionale del cinema con cui l’aeroporto collabora.
A proporre ricchi cartelloni musicali, sono il Marco Polo di Venezia, spesso in collaborazione con l’associazione Veneto Jazz, e il Marconi di Bologna dove si sta organizzando per il prossimo anno la terza edizione del Marconi Music festival: una rassegna di appuntamenti gratuiti nella Marconi business lounge situata al primo piano del terminal passeggeri, che spazia dalla musica classica a quella contemporanea. Giocano a scacchi e si scambiano libri i passeggeri in attesa del volo al Leonardo da Vinci di Fiumicino a Roma, che quest’anno ha organizzato per loro circa 200 eventi culturali e di intrattenimento. Tra le novità, dopo gli Scacchi al volo e il bookcrossing – con cui si sta dando vita a una biblioteca che riunisce i libri dei viaggiatori in transito – ecco il Giocajazz, progetto dedicato ai bambini che verranno iniziati al jazz in maniera ludica, in collaborazione con la New Talents Jazz Ensemble che si esibisce spesso in aeroporto alternandosi con altri gruppi musicali e orchestre.
Ma la gastronomia rimane sempre al centro dell’offerta delle aerostazioni. Lo scalo romano, che quest’anno si è piazzato per la prima volta al nono posto nella classifica, giunta alla sua ottava edizione, dei Migliori aeroporti del mondo, curata da eDreams – l’agenzia di viaggi online – sulla base delle recensioni di circa 50mila viaggiatori, è un vero e proprio impero del gusto: in 14.400 metri quadrati si collocano 14 locali di ristorazione di cui due stellati (Heinz Beck e Antonello Colonna), sette wine bar, un fast food, quattro pizzerie, tre gelaterie e 23 snack bar di diverso livello, qualità e prezzo, per un totale di 3.700 posti a sedere. Tra i locali più innovativi, Attimi by Beck e Colonna Open Bistrò: nel primo (Terminal 3, area d’imbarco E) sono proposti tre diversi “menu a tempo” da 30, 45 o 60 minuti, in base cioè alle esigenze del viaggiatore in attesa del volo; nel secondo (Terminal 1, imbarco B), una cucina a vista e grande velocità nel servizio al tavolo consentono anche ai businessmen di organizzare colazioni di lavoro e incontri d’affari. Non manca uno spazio (nella nuova area di imbarco E per i voli fuori dall’area Schengen) che ospita durante l’anno numerosi showcooking con assaggio, per intrattenere i viaggiatori in attesa del volo. Anche lo shopping riceve apprezzamento con il servizio gratuito personal shopper, che si deve prenotare per tempo, almeno quattro ore prima (al desk InfoPoint Adr o telefonando allo 06.659528978).
Ma gli acquisti fatti a Milano Malpensa soddisfano di più (vedi box a pagina 15), come registra un sondaggio dell’agenzia di comunicazione d’impresa Klaus Davi su un campione di 987 turisti, italiani e stranieri. La Galleria Vittorio Emanuele, dove si passeggia come si fosse in centro a Milano, propone infatti decine di boutique del made in Italy e un servizio gratuito molto gradito, Shop and Collect, che permette, una volta tornati dal viaggio, di ritirare gli acquisti fatti prima di partire. Eppure, nonostante tutto questo ben di Dio, i “consumatori” di aeroporti vorrebbero qualcosa di più. Lo rileva un altro sondaggio, questa volta di Skyscanner, tra i principali motori di ricerca di voli, secondo cui al 43 per cento dei passeggeri intervistati piacerebbe vedere un parco all’aria aperta, una spiaggia e un cinema. Cose meravigliose che finora solo uno scalo al mondo possiede: è il Changi airport di Singapore, che con un tetto a farfalla, un giardino verticale di cinque piani, quattro cinema e una piscina, guida la classifica dei migliori aeroporti del pianeta. Quando un giorno gli aeroporti italiani si doteranno di questi servizi sarà festa tutti i giorni, ma per i viaggiatori sarà più duro arrivare in tempo al gate. eDreams, infatti, svela con un’indagine su 13mila persone tra Europa e Stati Uniti, che gli italiani risultano tra i passeggeri più distratti (l’11 per cento di loro ha confessato di aver rischiato di perdere l’aereo mentre gironzolava per il duty free). Figurarsi quando ci saranno sfilate di moda, palestre, centri estetici, cascate, campi da golf e boschi da esplorare.