Toscana. In gita tra gli eroi

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In occasione de L’Eroica, la mitica gara ciclistica sulle strade bianche senesi, siamo andati a vedere da vicino il popolo dei pedalatori. Tra bici d’epoca, maglie vintage, ribollita, Chianti e tanta passione

 La domenica de L’Eroica a Gaiole in Chianti sembra di essere finiti a un raduno degli alpini, solo che invece che cappelli con la penna nera si è immersi in un mare di biciclette d’epoca e ciclisti abbigliati a tono. Perché L’Eroica non è una gara ciclistica: è una festa. Una voluminosa riunione (7.500 iscritti alla scorsa edizione, un terzo stranieri) di pedalatori con la passione per la bicicletta e le cose belle, sane e genuine della vita. Da ventidue anni per tre lunghi giorni tutto trasuda ciclismo tra queste colline boscose, su queste strade polverose che sconfinano nelle Crete senesi, tra i vigneti di Montalcino e i filari piantati all’ombra del castello di Brolio. Ciclismo e bellezza: come quella di certe maglie di lana assai vintage che sanno di naftalina, umidità e sudore; o di alcuni ferri vecchi che avranno ottant’anni ma sono invecchiati bene e restaurati meglio, con amore. Ma anche la bellezza umana dell’atmosfera, quella solidarietà spontanea che percepisci a pelle, perché tutti son pronti a dare a una mano a chi buca o rimane a piedi, ed è assai facile pedalando su queste strade bianche e sassose. O la bellezza assolutamente estetica di alcune facce con baffi a manubrio o barbe asburgiche, gli sguardi intensi da volti antichi, da caratteristi del cinema muto, dei cappelli d’aviatori, dei tubolari intorno al collo indossati a mò di collana. Un’umanità rara, alquanto eroica, accomunata dalla passione per le due ruote che viene da lontano, dai momenti epici dei Coppi e dei Bartali, della bicicletta come compagna di vita, dell’amore per il territorio toscano, attraversato lentamente, conquistato in sella.

Un’esperienza unica, L’Eroica. Anche se sul percorso, quello lungo da 209 chilometri che si snoda su strade bianche tra il Chianti e le Crete senesi, si può pedalare durante tutto l’anno grazie alla segnaletica permanente che si trova lungo il percorso. Il giorno della gara che non è una gara (non ci sono graduatorie d’arrivo; solo fatica – tanta – e diletto) a orientare i pedalatori ci ha pensato il Touring Club Italiano, che ha realizzato il roadbook dei cinque percorsi (da 32, 46, 78, 130 e 209 chilometri) che ogni partecipante doveva farsi vidimare alla partenza e nei posti di ristoro, tra un pezzo di pecorino e un bicchiere di Chianti. Quasi si fosse a un raduno degli alpini.

Foto di Leonardo Brogioni