di Andrea Perfetti - automoto.it
Molto attesa, scende ora su strada la Vespa elettrica. Una proposta per una mobilità a impatto (quasi) zero
Abbiamo provato la nuova Vespa Elettrica nel suo ambiente ideale, le strade del centro di Milano. La base è quella della Vespa Primavera 50, ma al posto del propulsore convenzionale è presente un motore elettrico da 4 kW di potenza (3,5 kW continuativi) e 200 newton metro di coppia. È alimentata da un pacco batterie agli ioni di litio da 86 Ah e 4,2 kW/h per un’autonomia (dichiarata) di 100 chilometri in ambito cittadino. La presenza degli accumulatori porta la massa totale della Vespa Elettrica a 130 kg, ma il maggior peso non rovina né le prestazioni né la guidabilità. Il tempo necessario per la ricarica completa delle batterie della Vespa è di circa quattro ore: attraverso il cavo in dotazione nel sottosella è possibile collegarsi sia alla presa domestica sia alle colonnine presenti nelle città. Un’operazione che ci si aspetta di svolgere ogni 15 giorni, se è vero che la percorrenza media quotidiana stimata di chi la usa è dell’ordine di sei chilometri. Manca purtroppo la possibilità di estrarre il pacco batterie e di poterlo ricaricare, per esempio, anche in ufficio, ma questa è proprio una necessità che non si avverte, data la buona autonomia. Il motore elettrico, tra l’altro, recupera energia in frenata e in discesa attraverso il sistema Kers, ricaricando così le batterie e aumentando la percorrenza utile dello scooter.
Grazie al sensore di luminosità, lo schermo a colori da 4,3 pollici della strumentazione è sempre ben leggibile e indica anche la carica (in percorrenza residua e in percentuale) oltre a dare tutte le consuete informazioni. È molto interessante la possibilità di connettere la strumentazione allo smartphone attraverso un’app dedicata, e di gestire chiamate (ovviamente via bluetooth), messaggi ed e-mail senza dover staccare le mani dal manubrio.
Il freno anteriore è a disco da 200 mm di diametro; la ruota posteriore è frenata da un semplice tamburo da 140 mm. Per mantenere un adeguato vano sottosella e far spazio al pacco batterie, il diametro del cerchio posteriore è stato ridotto di un pollice, quindi misura 11”.
All’avviamento della Vespa Elettrica è possibile scegliere lo stile di guida preferito, Power oppure Eco. Il secondo offre il massimo dell’autonomia a discapito della velocità massima, limitata in questo caso a 30 km/h. Le prestazioni in modalità Power raggiungono i 45 km/h, ma lo spunto è veramente brioso in entrambi i casi. Perfetta per la città, forse poco adatta alle gite fuori porta (più per le prestazioni che per l’autonomia), la Vespa Elettrica è ben rifinita e destinata a durare nel tempo (le batterie “reggono” mille cicli, pari a 70mila km). Il prezzo di 6.390 euro è elevato, ma in linea con la qualità e lo stile della prima Vespa a zero emissioni.
Dalle supermoto alle superbici
Debutto all’Eicma di Milano per la e-Mtb Ducati Mig-Rr, mountain bike a pedalata assistita firmata dalla casa di Borgo Panigale, specializzata in supermoto, in collaborazione con Thok, azienda nata dall’iniziativa dell’ex campione di Bmx e downhill Stefano Migliorini. La Mig-Rr ha il cerchio anteriore da 29”, quello posteriore da 27,5”, con sospensioni Fox dalla grande escursione. Il comparto ciclistico si completa con freni Shimano Saint dotati di pinze a 4 pistoncini, manubrio Renthal in fibra di carbonio e reggisella telescopico Raceface con comando a manubrio.
La Ducati Mig-Rr monta un motore Shimano con 250 W di potenza massima; l’alimentazione è fornita da un pacco batterie da 504 Wh, posizionato inferiormente al tubo obliquo per abbassare il baricentro e migliorare la maneggevolezza. Costa 6.250 euro; offre il massimo oggi disponibile sul mercato.