Basilicata: emme come Matera

L’anno da Capitale europea della Cultura è cominciato e la città dei Sassi è sotto i riflettori. Ecco tutto quello che c’è da sapere, dalla A alla Zeta, suggerito da chi la conosce bene

 

Oltre 300 eventi, 800 operatori e artisti da tutto il mondo, più di 50 produzioni culturali originali:  basterebbero i numeri a dare la grandezza del 2019 a Matera, Capitale europea della Cultura. E con questi numeri la città della Basilicata punta a triplicare i suoi visitatori annui, passando da 200mila a 600mila. La filosofia è quella di un continuum di eventi e di appuntamenti, non concentrati in uno specifico periodo, ma durante tutto l’anno. E anche di riprogettare il presente pensando al futuro. Fra tante proposte abbiamo chiesto a Isa Grassano, giornalista lucana, di suggerirci luoghi e itinerari per cogliere l’anima della città. Partendo dalla A di accoglienza.

Accoglienza. Chi arriva a Matera non è un turista, ma un “cittadino temporaneo”. Ѐ stato creato un apposito passaporto – uno speciale biglietto che costa 19 euro – con cui si ha accesso a tutti gli eventi in programma fino al 20 dicembre, giorno di chiusura dell’anno da Capitale europea.

Barisano. È il Sasso a Nord che, insieme al Sasso Caveoso a Sud e alla Civita, costituiscono gli antichi rioni in pietra. Un groviglio di gradinate e vicoli, chiese e campanili, archi, ballatoi, orti e terrazze, case ammassate le une sulle altre e aggrappate a profondi anfratti, sfarzosi palazzi signorili e grotte.

Cattedrale. In stile romanico pugliese, domina la parte medievale della città. All’interno capolavori come la Madonna della Bruna, affresco del XIII secolo; un coro ligneo di metà ’400; un presepe in pietra scolpito nel 1534 da Altobello Persio. La Madonna della Bruna è anche la patrona della città, celebrata il 2 luglio. Ma anche C come Castello Tramontano – dal nome del conte che lo fece costruire, nel 1501 – , che dalla collina di Lapillo domina la città. Tuttora in restauro.

Dalí. S’intitola La persistenza degli opposti la mostra dedicata a Salvador Dalí all’interno del complesso di Madonna delle Virtù e S. Nicola dei Greci. Fino al 30 novembre saranno esposte circa 200 opere, tra illustrazioni e sculture grandi e piccole. Anche in città spiccano opere gigantesche di Dalí come l’Elefante spaziale o la Danza del tempo (info: www.daliamatera.it)

Eventi. Oltre 300. Cinque i temi su cui si basa tutto il palinsesto: “Radici e percorsi”, “Continuità e rotture”, “Futuro remoto”, “Utopie e distopie”, “Riflessioni e connessioni”.  Tra le mostre spicca Rinascimento visto da Sud. Matera e l’Italia meridionale nel Mediterraneo tra ’400 e ’500, dal 19 aprile a fine estate a Palazzo Lanfranchi: oltre 180 reperti fra opere d’arte e documenti storici. Il calendario completo su www.matera-basilicata2019.it.

Ferrovia. Sarà pronta a giugno la nuova stazione ferroviaria FAL di Matera Centrale progettata dall’architetto Stefano Boeri. Un’opera moderna e avveniristica, con una copertura di grandi dimensioni (44×33 metri). Turisti, viaggiatori e cittadini potranno così avvalersi di un nuovo spazio di incontro.

Grotta di Vicolo Solitario. Arredata con suppellettili e attrezzi della civiltà contadina, rende l’idea di come si viveva nelle case-grotte fino agli anni Cinquanta. Le pentole in rame, i telai per filare, la cisterna per l’acqua, il letto molto alto per evitare il contatto con l’umidità, sono ancora lì, intatti, quasi fossero ancora in uso (info: www.casagrotta.it)

Hotel. Sei hotel riproducono i Vicinati dei Sassi e si trasformano in luoghi di scambio tra abitanti e viaggiatori, con installazioni permanenti (che resteranno anche dopo il 2019). È il progetto di Matera Alberga. Tra gli alberghi coinvolti, Casa Diva, un’antica dimora padronale del Seicento, con l’opera di Salvatore Arancio e la Locanda di San Martino con un’installazione di Dario Carmentano.

Idris (chiesa di S. Maria). «Una chiesa bianca che pareva fissata nella terra». Così Carlo Levi descrive S. Maria dell’Idris, che sorge nella parte alta dello sperone roccioso del Monterrone e si affaccia su un’ampia terrazza dalla quale si domina la grande cavea del Sasso.

Lucanum. Un nuovo gioco da tavolo realizzato per l’occasione, che porta i partecipanti alla scoperta di 56 Comuni lucani, attraverso obiettivi segreti che invitano a collezionare tre elementi: artistico, paesaggistico ed enogastronomico. Il viaggio termina a Matera (info: www.lucanum.it).

Musma. Al primo piano di Palazzo Pomarici, il Musma, Museo della Scultura Contemporanea di Matera, è un imperdibile viaggio nella scultura del Novecento. Ѐ anche l’unico museo in grotta al mondo: da Umberto Milani a Fausto Melotti, da Antonietta Raphäl a Pietro Consagra, le sculture, realizzate nei più differenti materiali, sembrano fondersi con il tufo dei vasti ipogei. Non mancano disegni, incisioni, ceramiche.

Noha. Una tipica casa a corte, edificata fra il XV e il XVII secolo. Sulle sue pareti bianche di pietra un filmato multimediale permette di scoprire la storia di Matera sin dalle origini. Per arrivarci si attraversa via Muro, in  cui è stata girata la Via Crucis del film The Passion (2004) di Mel Gibson.

Open design school. Il laboratorio dove nascono gli allestimenti per le mostre, cui contribuiscono artisti, fotografi, economisti, professionisti e semplici cittadini. Ѐ qui che sono stati realizzati i quindici AziMat: installazioni alte sino a 8 metri, posizionate nei luoghi simbolo della città a indicare i percorsi culturali, realizzate come i puntatori delle mappe digitali ma ricche di luci che ricordano le luminarie delle feste.

 

Palombaro lungo (serbatoio del). Situato sotto piazza Vittorio Veneto e profondo sedici metri, è uno dei più grandi serbatoi idrici della città. Interamente scavato a mano nel XVI secolo, è stato utilizzato fino al secolo scorso per provvedere ai bisogni d’acqua della comunità. Si può percorrere a piedi, in un’atmosfera misteriosa.

Quartieri. La legge De Gasperi del 1953 svuotò i Sassi di 16mila abitanti e li trasferì nei nuovi quartieri, tra cui Spine Bianche, opera dell’architetto Carlo Aymonino. Chiamato dai materani Bottiglione, fu costruito interamente con mattoni in cotto e linee molto semplici. Lanera, invece, mantiene lo schema degli antichi rioni pietrosi e dall’alto del crinale della collina i nuclei scendono sulla strada avendo come sfondo il campanile della Cattedrale. Anche La Martella, Venusio, Serra Venerdì portano grandi firme dell’urbanistica. Per saperne di più, consigliamo il libro di Pasquale Doria Ritorno alla città laboratorio. I quartieri materani del risanamento cinquanta anni dopo (ed. Antezza). Il rione Serra Venerdì fa invece da sfondo al nuovo romanzo di Mariolina Venezia: Rione Serra Venerdì, Imma Tataranni e le Trappole del passato (Einaudi). Dal 16 maggio al 14 giugno va in scena Amabili confini, progetto di rigenerazione sociale delle periferie con scrittori che dialogano con turisti e cittadini.

Ristoranti. Luogo ideale dove provare i piatti della tradizione contadina,  come la crapiata, zuppa di legumi che,  un tempo, si preparava in agosto per festeggiare la fine della raccolta nei campi, o i deliziosi peperoni cruschi. Dove provarli? Da Panecotto, Articolo21 L’Abbondanza Lucana, La Lopa. Ovunque, non dimenticate di assaggiare il pane di Matera Igp, dalla caratteristica forma a cornetto.

Secretissima camera de lo core. Fino alla fine di luglio all’interno di Palazzo dell’Annunziata si può scoprire la Secretissima camera de lo core, una mappa emozionale interattiva che racconta i luoghi cari a quattrocento materani tra i 10 e gli 80 anni (info: www.matera-emozioni.it).

Tour. Per conoscere Matera sono stati realizzati speciali tour: fra questi Futuro Remoto, che porta alla scoperta della parte antica e, allo stesso tempo, proiettata verso il futuro: dalle grotte fino al centro geospaziale. Connessioni e riflessioni esplora invece il lato più selvaggio del territorio (info: www.matera-basilicata2019.it).

Unesco. Nel 1993 i Sassi entrano nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità: è il primo riconoscimento nel Sud Italia. In occasione di questa iscrizione, l’Unesco utilizza per la prima volta nei criteri il concetto di “Paesaggio culturale”, che in seguito verrà usato per motivare l’iscrizione di altri siti nel mondo.

Voci dello spirito (Voices of the spirits). Un concerto unico, che ha l’obiettivo di tradurre in musica (strumentale, corale, elettronica) le suggestioni del cosmo. Ne sono protagonisti, il 20 luglio, la performer bulgara Valya Balkanska e altri artisti internazionali, presso la Cava del Sole, una cava usata nel Settecento dalla quale fu estratto il tufo per costruire gran parte degli edifici cittadini e oggi palcoscenico per gli eventi.

Z­­­olle. A prima vista sembra un deserto roccioso, punteggiato di zolle di terra brulla e arse dal sole. Zolle e alture carsiche, incise da canyon profondi e dirupi vertiginosi, sulle quali i monaci di varie comunità religiose hanno scavato e costruito grotte, cenobi, eremi, cripte. È il parco della Murgia e delle chiese rupestri che tanto ricorda la valle del Göreme, in Cappadocia (Turchia). Ѐ la conclusione ideale del percorso di scoperta di Matera, punto d’incontro e luogo di accoglienza, oggi come un tempo.

Foto di Lucrezia Argentiero