Il Viaggiatore. Le case-barca di Sulawesi

La nostalgia del mare delle case-barca di Sulawesi: in Indonesia il popolo dei Toraja costruisce tetti che sembrano imbarcazioni. Simili a certe case dell’Anatolia antica

 

Parecchi anni fa visitai i villaggi del popolo Toraja, sulle montagne dell’isola indonesiana di Sulawesi, per assistere ai drammatici rituali funebri che prevedono lo sgozzamento di un certo numero di bufali d’acqua e soprattutto per visitare i loro villaggi caratterizzati da straordinarie case a forma di barca, in legno intarsiato e dipinto con colori vivaci. Vere meraviglie architettoniche avvolte da disegni simbolici. Alla mia domanda del perché le loro case avessero quell’insolita forma, un anziano mi raccontò che circa 5mila anni fa i suoi antenati che vivevano nel Nord della Cambogia, sospinti da altri popoli in movimento, furono costretti a prendere il mare e, quando raggiunsero Sulawesi trascinarono le barche sulla spiaggia e le alzarono su pali di legno per ripararsi sotto quel tetto improvvisato. Lì vissero qualche tempo, ma poi furono costretti dall’arrivo di un altro popolo a rifugiarsi sulle montagne dell’interno dove, da allora, costruiscono le loro “case–barca” tra le risaie allagate, che paiono sempre sul punto di partire per chissà dove.

Questa storia mi tornò in mente in anni recenti, quando vidi la foto di un frammento di ceramica dipinta, scoperta a Domuztepe (Turchia orientale) e risalente a circa 6mila anni avanti Cristo. Quasi un’istantanea, in cui si vedono due edifici (uno col tetto insellato che lo fa somigliare a una barca, l’altro col tetto a punta), un grosso vaso da provviste e un albero. L’intera scena, in origine, si ripeteva tre volte intorno al vaso. La scoperta è interessante per due aspetti: ci rivela com’erano le case degli agricoltori che vivevano in Medio Oriente tra il 5.500 e il 6.500 avanti Cristo, e dimostra che le loro abitazioni erano identiche a quelle ancora oggi molto diffuse nel Sudest asiatico, in particolare quelle dei Batak (Sumatra) e dei Toraja a Sulawesi, in Indonesia.

L’edificio col tetto insellato disegnato sul vaso potrebbe essere un’abitazione, mentre quello col tetto a punta ricorda i granai che i Toraja costruiscono accanto alle case; un’altra ipotesi suggerisce che l’edificio col tetto a punta non sia altro che una casa-barca vista di lato. Il motivo a scacchiera davanti agli edifici sembra invece indicare un’alternanza di acquitrini e campi coltivati: l’ipotesi è avvalorata dall’alto basamento su cui poggiano le strutture – per isolarle dall’acqua – e dagli uccelli acquatici sul tetto della casa-barca. La somiglianza tra le abitazioni di 8mila anni fa e quelle attuali di alcune aree dell’Indonesia è sorprendente e ci dice quanto siano stabili nel tempo le realizzazioni che rispondono alle esigenze primarie dell’uomo, quando le condizioni ambientali sono simili e praticamente immutate per millenni.