di Tino Mantarro | Fotografie Archivio Tci
Cento anni fa nasceva Fausto Coppi, il Campionissimo eroe del ciclismo e mito dell’Italia del dopoguerra
C’è stata un’epoca in Italia in cui si faceva il tifo per i ciclisti. Tifo vero. I ciclisti erano gli eroi di una generazione uscita dalla guerra. Eroi veraci, sofferenti, provati, spesso vincenti, spesso rovinosamente sconfitti. Ma sempre eroi. L’eroe degli eroi in quegli anni Quaranta e Cinquanta è stato lui, Fausto Coppi. Certo, c’era anche Gino Bartali, di cinque anni più vecchio, già campione, e senza Bartali, senza quella rivalità sulla strada che era amicizia nella vita, Coppi non sarebbe diventato Coppi: il Campionissimo. Un ragazzo nato povero il 15 settembre del 1919, attorno alle cinque di pomeriggio in una famiglia di Castellania, nelle colline dell’Alessandrino. Uno che in bici ha iniziato ad andarci perché doveva arrivare fino a Novi Ligure, 40 chilometri andata e ritorno, per fare il garzone da un salumaio. Scoperto da un massaggiatore non vedente, Biagio Cavanna, divenne professionista e campione vincendo da esordiente il Giro d’Italia 1940, il giorno prima dell’entrata in guerra. Timido, parlava poco, e quando vinceva per distacco – e accadeva spesso, 53 volte su 110 vittorie – non alzava quasi mai le braccia, quasi che fosse un gesto scortese verso gli avversari. Riservato, scandalizzò l’Italia degli anni Cinquanta con una storia adultera, quella dell’amore con la Dama Bianca di cui ti raccontano anche le nonne non interessate al ciclismo ma solo alla chiacchiera del mito. Il mito, figlio anche di una morte assurda, il 2 gennaio 1960, per una malaria non riconosciuta, contratta nell’allora Alto Volta dove era andato per un’esibizione e una battuta di caccia. Una morte precoce, di quelle che garantiscono l’immortalità. E così il ricordo, anche di chi non l’ha vissuto se non nelle parole altrui, torna a certe frasi che hanno fatto la storia d’Italia, come quella del radiocronista Mario Ferretti, Giro 1949: «C’è un uomo solo al comando. La sua maglia è bianco-celeste. Il suo nome è Fausto Coppi».