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Novità e spunti per viaggiare anche in autunno. Tra creatività, musei storici e land art

Valencia. La futura capitale mondiale del design
La prima fu Torino, nel 2008, seguita, a cadenza biennale, da Seoul, Helsinki, Città del Capo, Taipei e Città del Messico. Nel 2020 sarà la volta di Lille e poi, nel 2022, di Valencia. Che cosa hanno in comune tutte queste città? Una propensione per la modernità di architetture e design urbano ed è per questo che la World Design Organization ha assegnato a tutte loro il riconoscimento di Capitale mondiale del design che è un’opportunità per mostrare l’anima più contemporanea. Valencia è da anni in evoluzione grazie ai numerosi interventi dell’archistar Santiago Calatrava che proprio nei suoi dintorni è nato. Nei prossimi mesi è prevista anche l’inaugurazione dell’ultimo progetto, la Caixaforum Valencia, dentro l’Agorà (nella foto) che si trova nella Città delle Arti e delle Scienze.
Info: visitvalencia.com.

Todi (Pg)
La land art di Beverly Pepper
Da anni l’artista americana Beverly Pepper ha deciso di trascorrere gran parte del suo tempo a Todi. È il territorio umbro a ispirarla per le sue grandi sculture ed è per questo che ha deciso di fare alla città un regalo prezioso: ha progettato un parco dove collocare 16 delle sue opere pensate e ideate appositamente per dialogare con l’ambiente naturale e storico nel quale sono state inserite. Il parco di Beverly Pepper è un unicum in Umbria, un mix tra arte contemporanea e archeologia che riporta Todi al centro della cultura internazionale.
Info: comune.todi.pg.it.

Alto Adige
Dove il turismo è sostenibile
La tutela del territorio è la regola numero uno per chiunque si occupi di turismo. Il gruppo Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol (nella foto l’hotel Lüsnerhof), catena alberghiera diffusa in provincia di Bolzano, ha deciso di impegnarsi per porre maggiore attenzione al consumo delle risorse naturali, utilizzare prodotti per la pulizia rispettosi dell’ambiente e scegliere materiali naturali per il design delle strutture. Un passo avanti nel mondo dell’hotellerie.
Info: belvita.it.

Sondrio
Il castello delle storie
Che cosa spinge una persona a superare i propri limiti per affrontare scalate complesse? Perché c’è chi sceglie di vivere in montagna da sempre nonostante le difficoltà? A queste e altre domande rispondono le storie raccontate al Cast, il Castello delle storie, nuovo museo di Sondrio inaugurato nel castello Masegra (nella foto).
Info: visitasondrio.it.

Portogallo
La destinazione più accessibile
L’Organizzazione Mondiale del Turismo ha assegnato un importante riconoscimento al Portogallo indicandolo come Destinazione turistica più accessibile del 2019. Il premio è frutto di un investimento preciso del governo lusitano che, già dal 2016, ha lanciato una campagna ad hoc per creare itinerari adatti a tutti e proporsi come destinazione inclusiva.

Torino
Il museo dell’auto cresce
Un nuovo spazio espositivo, dedicato al suo fondatore Carlo Biscaretti di Ruffia, per il Museo dell’automobile. L’allestimento multimediale, mezzi vintage e veicoli originali rendono il Mauto ancora più affascinante per tutti gli appassionati.
Info: museoauto.it.

Venezia
Una card Fenice
Il teatro più celebre di Venezia ha lanciato la sua Card che, oltre a offrire sconti sulle visite, include riduzioni per gli acquisti nel bookstore, presso il bar e altri partner. Info: teatrolafenice.it. lombardia il grand tour inizia ora Fino al 19 dicembre Abbonamento musei della Lombardia (scontato ai soci Tci se si acquista nel Punto Touring di Milano) propone itinerari a tappe per scoprire la regione e il suo patrimonio tra passeggiate e tour in bus dedicati a architettura, arte e storia.
Info: lombardia.abbonamentomusei.it/Grand-Tour.

Il Punto
E ora aspettiamo "l'anno del Cibo". Certificato

Parliamo di cucina, cioè di agroalimentare e di gastronomia. Perché? Perché è un argomento in continua evoluzione, perché è una voce importante delle capacità produttive del nostro Paese, perché la cucina italiana conosce un crescente successo, perché è una delle motivazioni attrattive del nostro turismo ma, soprattutto, perché rappresenta un importante e autentico valore culturale di ogni comunità. Al Tci questo valore, fin dalla fondazione, è stato riconosciuto e promosso con coerenza e continuità che va dalla Guida Gastronomica del 1931, primo censimento della varietà dei prodotti italiani, ai Paesaggi del cibo distribuito ai soci nel 2016. Se per noi il cibo è cultura, abbiamo salutato con gioia l’assegnazione, e ora il ritorno, del Turismo al Mibact, ma non ci siamo scandalizzati nel vederlo allocato, nel Governo precedente, presso l’Agricoltura, che a sua volta rappresenta una componente determinante del paesaggio italiano, un’altra forte espressione culturale. Quel che conta è che sia ben gestito, con la consapevolezza che si tratta di un comparto che non è solo determinante per l’economia del Paese e per la nostra immagine nel mondo, ma anche perché, consapevoli della sua importanza, fossimo tutti protesi a gestirlo e conservarlo al meglio per le generazioni future. Di abitanti e di visitatori. E proprio sul tema del cibo auspichiamo che i Ministeri coinvolti, abbiano modo di affrontare i problemi. Per dirne alcuni: si è tentato diverse volte di fare qualcosa per riconoscere e certificare il lavoro dei ristoranti italiani all’estero. Sono i veri ambasciatori della nostra cultura gastronomica e dell’attrazione dell’Italia come meta turistica, ma i tentativi sono quasi sempre naufragati. Non è un problema facile: vi sono nel mondo cuochi giapponesi e australiani che si sono formati da noi e propongono una cucina italiana rigorosa, e locali un tempo italiani che di italiano non hanno quasi più niente. Bisogna fare qualcosa. Siamo un popolo disordinato anche nell’uso della lingua. Altrove tra il ristorante e la stübe o il bistrot la differenza è chiara e comprensibile. Da noi quello che è riconosciuto come il più importante ristorante italiano al mondo si chiama osteria (l’Osteria Francescana di Francesco Bottura, tre stelle Michelin, ndr), mentre molti ristoranti non meritano questa denominazione. Forse un minimo di classificazione andrebbe testata. La confusione crea diffidenza nel visitatore e le cosiddette recensioni spontanee sui social, pur legittime quando autentiche, non servono a far chiarezza. Il Mibact (con Dario Franceschini ministro) aveva, con esiti significativi, dedicato gli anni, quanto al turismo, a temi specifici: l’Anno dei Cammini, l’Anno dei Borghi... Il successivo avrebbe dovuto essere l’Anno del Cibo, ma il nuovo Governo non vi diede seguito. Vogliamo sperare che l’iniziativa riprenda da dove si è interrotta, e auspicare una seria preparazione perché si abbia modo, in un anno dedicato al cibo, di riflettere su questi temi. Qualcuno ha osservato che cultura non è un “cosa” ma un “come”. Visto che il cibo è cultura, il “come”, per l’Italia, merita molta cura. A.A.