L'invasione del popolo del trolley. La versione di Airbnb

Che cosa rispondete alle accuse di essere l’agente principale della gentrificazione urbana?
In Airbnb crediamo in un turismo sostenibile, esperienziale, che si possa sviluppare al di fuori dei tracciati più battuti. In un contesto in cui il centro storico è andato progressivamente spopolandosi nel corso degli ultimi decenni, anche per un tema di vivibilità, Airbnb ha consentito di mettere in sicurezza un patrimonio immobiliare spesso poco valorizzato e oggetto di scarsa manutenzione, ma allo stesso tempo gravato da forti costi.

Come vivete tutti gli interventi pubblici che tante città stanno mettendo in campo per limitare e normare gli affitti a breve?
Credete sia un eccesso di regolamentazione? Il contesto legislativo in Europa è estremamente variegato. Noi siamo pronti a collaborare con le istituzioni come partner credibile per considerare le esigenze specifiche di ogni città, nel rispetto delle normative vigenti. Giova ricordare che ogni città deve guardare alla regolamentazione migliore per le proprie specifiche esigenze. Fare copia/incolla di regole previste per metropoli di uno o due milioni di persone applicandoli a tutto il Paese, a borghi e centri storici medievali o a località di villeggiatura non ha alcun senso. Se ci sono delle problematiche, bisogna innanzitutto capire quale sia l’origine e lavorare di conseguenza.

Non vi converrebbe limitare gli eccessi di tipo immobiliare che stravolgono almeno in parte la filosofia di condivisione di Airbnb?
Airbnb è una piattaforma aperta a tutti: gli host sono persone che condividono un proprio spazio e la grande maggioranza di loro, il 75%, ha reso disponibile soltanto un alloggio: solo il 15% gestisce due annunci. Certamente coesistono con gli host occasionali anche intermediari e professionisti che, specie nelle località di villeggiatura, gestiscono più immobili per conto dei singoli proprietari, i quali scelgono di affidare a persone qualificate la propria seconda casa, perché impossibilitati a gestire in prima persona l’accoglienza degli ospiti (quando non scoraggiati dalla burocrazia). Airbnb dà uno strumento anche a loro: piccole o medie imprese che danno lavoro a tante persone e che contribuiscono a creare turismo di qualità nelle case italiane e a promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo.