di Antonio Calabrò | Foto di Francesco Ammendola
Per l’anniversario del Club, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto il presidente, i consiglieri, due ex consiglieri e il direttore generale
Turismo come cultura. E come scelta civile di scoperta, incontro, conoscenza. Nella lunga storia del Touring Club Italiano i valori del viaggio e del dialogo sono stati il “filo rosso” che ha unito la generazione dei fondatori del sodalizio alle altre generazioni degli iscritti e degli amministratori che hanno portato avanti sino a oggi, tra momenti di crisi e impegni di ripresa, la vita di una delle organizzazioni più dinamiche della vita sociale italiana. Sino alla scelta contemporanea di avere, come parola d’ordine, il “prendersi cura” dell’Italia. Di valori, cultura e impegno sulle bellezze d’Italia s’è parlato il 16 gennaio, a Roma, nel palazzo del Quirinale, durante l’incontro tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e una delegazione del Touring Club Italiano guidata dal presidente Franco Iseppi e composta dai consiglieri Antonio Calabrò, Alberto Castagnoli, Giovanni Frau, Marco Frey, Claudia Sorlini e dal direttore generale del Club Giulio Lattanzi, con tre presenze d’eccezione, Giuseppe De Rita e Romano Prodi, come ex membri del Consiglio direttivo Tci e il ministro per i Beni, le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini.
«Festeggiare i 125 anni del Touring Club», ha detto il presidente Franco Iseppi, «significa ricostruire la lunga trama di impegno che ha visto all’opera, nel tempo, migliaia di persone sensibili all’attenzione per i monumenti, l’ambiente, la qualità della vita e per una condivisione degli elementi essenziali della cultura italiana, tra forza delle radici e intensi cambiamenti». Un valore profondo, testimoniato anche dall’impegno dei volontari Touring che accompagnano le visite di migliaia di persone, ogni anno, alle stanze del Quirinale e alle opere d’arte contenute.
Il Presidente Mattarella è partito proprio dal ringraziamento ai volontari del Touring Club per ricordare l’importanza di coltivare una diffusa sensibilità per la cultura e per la bellezza, per il rispetto della natura e per l’impegno a fare vivere, nelle comunità, quegli elementi forti di socialità, ospitalità e inclusione che hanno caratterizzato le pagine migliori della storia d’Italia e della nostra stessa attualità. Il Presidente della Repubblica ha insistito anche sulla necessità di prendersi cura dei borghi dell’Italia minore, come luoghi esemplari di una civiltà diffusa, che oggi rischia di andare in crisi e che va invece salvaguardata, protetta, valorizzata. Cultura, dunque, come cardine dell’identità nazionale, aperta, dialogante. E come asset per guidare una nuova ripresa economica sostenibile, dal punto di vista ambientale e sociale. Sono temi ripresi, dopo l’incontro con Mattarella, nella stanze della Biblioteca del Quirinale, alla presentazione del volume Prendersi cura dell’Italia bene comune, pubblicazione che il Tci offre ai propri soci nell’anno del suo 125° anniversario.