di Tino Mantarro
Si chiama fondo Matti, ma non è una pazzia. È il fondo archivistico di mappe del Touring Club Italiano, nato anche grazie alle mappe e alle cartine di cui Luigi Vittorio Bertarelli era un avido collezionista, ma soprattutto grazie a una ricca donazione privata. Il nome “Matti” lo si deve all’ingegner Matti, appassionato di cartografia che a fine anni Novanta ne fece un inventario assai preciso, risultato poi fondamentale per la corretta catalogazione. Si tratta di un fondo che custodisce un migliaio di reperti (nella foto sopra, carta geografica La Alemania, pubblicata a Londra nel 1750), in parte digitalizzato nel 2012 grazie a un cofinanziamento di Regione Lombardia.
La collezione è molto eterogenea: si va dalle mappe realizzate fra XVI e XVIII secolo agli atlanti del primo Novecento utilizzati come fonti per la realizzazione del primo grande Atlante Internazionale del Touring Club Italiano, la cui prima edizione è del 1927. Ma le vere chicche sono le Carte topografiche del Milanese, opera degli astronomi di Brera che nel 1788 per la prima volta mapparono esattamente il territorio lombardo; e alcuni originali del Magini, astronomo padovano attivo nel tardo Cinquecento. Molte di queste mappe sono sfogliabili online sul portale digitouring.it