Automotive. Una cittadina elettrica

Ciao ciao benzina! La smart, auto cittadina per eccellenza, torna alle origini. E rinasce a batteria. Mentre la bicicletta punta sul legno per il telaio

Girata la boa dei 20 anni di vita la Smart, auto da città che ha trovato proprio in Italia il trampolino per il successo, cambia pelle e torna alle origini. Anzi, alla fine arriva dove voleva Mr. Swatch: compatta, con carrozzeria di plastica e motore elettrico. Nicolas Hayek, scomparso fondatore della Swatch, il progetto di quest’auto senza motore a benzina l’aveva proposto a Mercedes già nel 1989, alla nascita della partnership Smart, marchio che è l’acronimo di Swatch Mercedes Art. Ecco quindi che la Smart Fortwo EQ abbandona la propulsione a benzina (il gasolio è storia passata) per montare un motore elettrico da 82 cavalli e un pacco batterie da 17,2 kWh che offre 159 chilometri di autonomia (dichiarata).
Diverse le novità estetiche, seppure fedeli al progetto del 1998; il telaio è quello della terza serie, sviluppata nel 2014. Nuovi i fari a led, il profilo della calandra e gli strumenti della plancia compatibili con Apple Carplay e con Android Auto. In fatto di ricarica, il sistema di bordo prevede la modalità veloce (fino a 22 kW, optional). In alternativa la capacità di ricarica è di 4,6 kW (3,5 ore) con la wallbox dedicata; con la presa domestica bisogna aspettare 8,5 ore per una ricarica completa. La nuova Smart Fortwo EQ è una citycar nel vero senso della parola, perfetta per risolvere il problema dei parcheggi. È molto più confortevole della versione a benzina e sfoggia un’accelerazione forte e lineare che le permette di essere rapida nei trasferimenti urbani. Prezzo a partire da 25mila euro.

Una bici agile e leggera... come il legno

Se accarezzi con la mano aperta il telaio di una Carrer Bikes provi una sensazione antica, come fossi nella bottega di un falegname a sfiorare un tavolo. La bottega è il cantiere navale dei fratelli Attilio e Renato Perin, maestri d’ascia specializzati in imbarcazioni di legno. Per due anni con Gianni Carrer hanno montato e smontato ogni pezzo dei telai, lavorando di lima e morsa, provando legni diversi per giungere al prototipo. Ora qui nascono le Carrer Bikes. Costose perché realizzate interamente a mano e con componenti top di gamma (sella Brooks, forcella in carbonio, ingranaggi Campagnolo). Ogni bici non è bella solo da guardare (nella foto, il modello Bibione): in sella si sperimenta la leggerezza del legno e il comfort di un materiale naturalmente elastico che assorbe le vibrazioni stradali.
Info: carrerbikes.it