Controcanto. Il gran lombardo a Ponte di Legno

Archivio Tci

Gli albori del turismo invernale a Ponte di Legno, una storia lunga più di un secolo 

«Il maresciallo Santarella 
cavalier Fabrizio era, era un “entusiasta” del Touring, di cui come socio vitalizio aveva a memoria l’inno: “l’inno del Touring!”, nato in Valtellina dalla musa carducciana-iposaffica 
di Giovanni Bertacchi: 
nobilmente censurato inno, 
come la Marsigliese e come ogni inno in genere, dall’impeto ardimentoso del refrain: 
di quel ritornello così caro a tutti i cuori de’ soci vitalizi motociclisti: 
«Avanti, avanti, via!» 
Che esclude, come si vede, 
ogni possibilità di marcia indietro».

Carlo Emilio Gadda,
Quer pasticciaccio brutto 
de via Merulana 

Viso, Pezzo, Zoanno, Precasaglio. I grumi di case sulla costa assolata, ai piedi dei boschi di larici, portano ancora, resi diafani e svampiti, i manifesti del centenario della Grande Guerra che ricordano, bilingui, i passi del Giornale di guerra e di prigionia di Carlo Emilio Gadda che, con gli occhi dell’alpino di città fresco di Politecnico, descrivono quei luoghi di ammassamento di soldati, a ridosso del fronte, proprio lì, sull’altra sponda del Frigidolfo, sui monti del Montozzo, dell’Albiolo, di Ercavallo, che danno sulle valli di Pejo e di Sole, verso Trento. La descrizione dei luoghi è secondaria, di proscenio, di sfondo, alla quotidianità di una vita regolata per ottenere obbedienza e si limita al grande incendio di Zoanno, provocato da soldati definiti, con crudezza, “maiali”, alle baracche scolastiche a Precasaglio, alle cascate di ghiaccio, al freddo di notte e ai negozi di Edolo per gli acquisti del Quinto Alpini. Ponte di Legno era già una stazione invernale, dal 1911 per fondazione e dal 1912 per riconoscimento del Touring Club Italiano, che non solo la chiamò “Prima stazione italiana di turismo e per sport invernali” ma anzi, tra l’8 e il 15 febbraio del 1912 organizzò per il Grande Albergo appena inaugurato, costruito con il finanziamento del Banco Mazzola e Perlasca, da capitalisti lombardi e soci del Touring, “La Grande Settimana di Turismo e Sport Invernali”, che ebbe grande eco a livello nazionale e fu citata dai più importanti giornali. Gloriosi fasti di Ponte che la Guida Rossa Lombardia ricorda con il suo caratteristico understatement: «È della valle la maggior stazione turistica invernale, con una tradizione ricettiva che risale ai primi anni del secolo XX».

Carlo Emilio Gadda era socio Tci, ma di Ponte di Legno vedeva solo le seconde e le terze linee di difesa che si attrezzavano, con le strade militari che tagliavano i boschi in modo quasi impercettibile dal basso, per il trasporto di cibo e munizioni alle prime linee della Guerra Bianca, sulle creste del Castellaccio sempre innevato e sul ghiacciaio del Presena, verso il rifugio della Lobbia Alta e da lì, attraverso il Pian di Neve, verso l’Adamello. Già, il Parco dell’Adamello che Luigi Vittorio Bertarelli, nella Rivista Mensile del Touring Club Italiano nel 1918 aveva proposto e che in soli 75 anni, nel 1983, avrebbe visto la luce e che racchiude tutto il territorio lombardo del gruppo e si collega con l’omonimo parco trentino, con il Parco nazionale dello Stelvio e con il Parco nazionale svizzero dell’Engadina a formare la più ampia tutela di montagna dell’Europa (250mila ettari). All’intorno delle aree protette, uno sviluppo edilizio eccessivo, di condomini, villini divisi in appartamenti, alberghi divenuti residence, ogni piccolo appezzamento in piano edificato, non sembra frenato dalla tassa patrimoniale che colpisce le seconde case e che si manifesta nel proliferare delle agenzie immobiliari e dei cartelli “Vendesi” alle staccionate dei giardini, alle serrande dei garage, alle finestre e ai terrazzi delle case. Il Comune, ricco dalle imposte sulle seconde case e sui rifiuti, si ingegna in continue opere strutturali, talvolta di buon gusto, talvolta meno, e in nuovi impianti sportivi quasi come a Davos e in Engadina, non necessariamente imitabili modelli.

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