di Barbara Gallucci
Per raccontare il mondo nasce una nuova collana di libri firmata Touring. Dai grandi reportage ai saggi di attualità, strumenti preziosi per pensare e partire
La narrativa di viaggio e la saggistica focalizzata sull’attualità sono i temi protagonisti della nuova collana Geografie del Touring. «Attraverso le parole di autori italiani, di esperti e di scrittori il Tci torna a focalizzare l’attenzione su tematiche importanti e itinerari letterari da leggere prima di partire oppure solo per sognare», racconta Cristiana Baietta, responsabile editoriale del Touring. Libri tascabili, con una grafica accattivante, un invito ad andare alla scoperta del mondo, ma anche alla riflessione e alla condivisione di opinioni. I primi tre volumi sono dedicati al Cammino di Santiago, alle questioni climatiche e al racconto dell’Italia attraverso le parole di scrittori contemporanei. Per ricominciare a viaggiare una pagina dopo l’altra.
Siamo tutti pellegrini
«Dalla prima volta che ho percorso a piedi i 780 chilometri che separano Roncisvalle da Santiago de Compostela ne sono cambiate di cose. Ma non il milione di passi che servono per farli quei chilometri», Fabrizio Ardito, scrittore, giornalista e fotografo introduce così l’evoluzione di Peregrinos. 33 giorni a piedi sul Cammino di Santiago, primo titolo della nuova collana Geografie del Touring. «Era il 2004 e non mi ero preparato un granché, anche perché non c’era poi tutto questo materiale da studiare. In qualche modo era un’incognita e volevo rimanesse tale per non rovinarmi la sorpresa. Ecco, in questo libro racconto proprio le emozioni che giorno dopo giorno ho vissuto in quel primo viaggio, per metterle a confronto con quello che succede ora», prosegue. Ma Peregrinos è anche molto altro. Non solo un racconto personale, ma anche un viaggio nella storia di questo Cammino che è diventato la superstar mondiale dei cammini con 3/400mila persone che lo percorrono ogni anno, pochissime delle quali a conoscenza delle sue origini. «Tutto ebbe inizio intorno al IX secolo quando fu ritrovata la presunta tomba dell’apostolo Giacomo in Galizia. Il primo pellegrino fu re Alfonso il Casto che partì da Oviedo con la sua corte per visitare il sepolcro del santo e ordinò la costruzione di una prima chiesa celebrativa. Chiesa che crebbe e si ingrandì un regnante dopo l’altro, tanto da attirare l’attenzione di pellegrini provenienti da tutta Europa. Ma la cosa affascinante di questo Cammino è che dopo un millennio piuttosto affollato, con fedeli che in ogni stagione attraversavano questa parte della Spagna per andare a venerare San Giacomo, nell’Ottocento è caduto nel dimenticatoio per tornare in auge prima negli anni Settanta del Novecento e poi ora», prosegue Ardito. Oggi che il Cammino è diventato una sorta di rito di passaggio per persone di ogni età e provenienza sociale sono aumentate anche le infrastrutture e le alternative. «Ci sono più ostelli, qualche piccolo albergo ha aperto i battenti, ma il percorso non ha perso in autenticità. Che poi parlare di un solo percorso è riduttivo. Oltre a quello ‘francese’, il più classico che racconto in questo libro, ce ne sono molti altri, meno battuti, meno attrezzati, ma davvero straordinari se si cercano esperienze diverse. Per questo sono tornato a Santiago camminando tante volte. L’unica cosa che li accomuna davvero tutti è la condivisione dell’esperienza e non intendo sui social come fanno in molti ora scattandosi mille selfie, ma con le persone reali che si incontrano nelle lunghe giornate a piedi, ma anche negli hostales dove lavorano volontari pronti a condividere i loro racconti, se si è pronti e ci si prende il giusto tempo per ascoltarli». Condivisione che Ardito nel suo libro non manca di allargare ai lettori in questo utile volume che fa venire voglia di camminare.
Il clima è una questione globale
All’inizio del 2020, quando ancora il Covid-19 era una malattia misteriosa che stava colpendo le città cinesi, la notizia del giorno era quella degli incendi in Australia. Le immagini dei koala bruciacchiati e terrorizzati hanno invaso le nostre case suscitando non solo tenerezza e compassione. Già perché quegli incendi andavano a colpire un Paese grande, lontano, ma molto simile per cultura e stile di vita al nostro. Se i precedenti incendi dolosi nella foresta amazzonica brasiliana ci avevano colpito, quelli australiani ci hanno letteralmente preso a schiaffi. «Mai come in quel momento la consapevolezza della connessione tra riscaldamento climatico e responsabilità dell’essere umano si è diffusa a ogni livello», racconta Gabriele Salari, giornalista e naturalista, tra gli autori del volume Clima: il pianeta che cambia, secondo libro della nuova collana Geografie del Touring. «Quella consapevolezza era una conseguenza anche dell’impegno dei movimenti giovanili di Fridays for future capitanati dalla svedese Greta Thurnberg che hanno mantenuto alta l’attenzione sul tema nei mesi precedenti. Poi nelle cronache quotidiane è subentrata la pandemia che ha messo in secondo piano le emergenze ambientali. Emergenze che però non vanno dimenticate, ora più che mai». Il libro propone quindi, grazie alle firme di esperti e scienziati, nonché un contributo del presidente del Touring Franco Iseppi e del consigliere del Tci Claudia Sorlini, un excursus duplice: da una parte raccontando l’evoluzione del rapporto simbiotico tra uomo e natura e le sue attuali criticità, dall’altra focalizzando l’attenzione sugli interventi e gli obiettivi di importanti accordi internazionali sul clima stipulati dagli Stati (da Kyoto a Parigi). «Questo libro vuole essere portatore di una speranza, che ci sia finalmente una reazione e vengano presi rapidamente provvedimenti, perché l’inazione amplifica gli impatti dei cambiamenti climatici», prosegue Salari. «È il momento fondamentale per ripartire nel modo giusto anche in Italia e gli incentivi per l’efficientamento energetico e il bonus per la bicicletta vanno nella direzione corretta. Non solo. Sono molti gli studi scientifici attualmente in corso in molte prestigiose università come Harvard che dimostrano la correlazione tra le malattie alle vie respiratorie e l’inquinamento. Ma la correlazione è evidente anche per altri tipi di malattie». Proprio quest’anno Milano avrebbe dovuto ospitare gli incontri preparatori della conferenza dell’Onu sull’ambiente Cop26 prevista a novembre a Glasgow. L’emergenza pandemia ha rimandato al 2021 questo importante appuntamento. Per arrivare preparati a quel momento questo volume Touring è uno strumento utile e coraggioso. Perché la questione ambientale non può più essere rimandata e tutti ne dobbiamo essere sempre più consapevoli.
Italia da raccontare
C’è il Piemonte di Giuseppe Culicchia (piemontese per metà, quella materna) e la Lombardia di Gianni Biondillo, la Venezia di Andrea Molesini e il Trentino-Alto Adige di Isabella Bossi Fedrigotti. E poi ancora la Roma cinematografica di Paolo Di Paolo, i chiaroscuri della Procida di Lorenzo Marone, l’Irpinia di Franco Arminio fino alla Palermo di Roberto Alajmo. Il nostro viaggio in Italia è il libro affresco di un Paese e delle sue mille anime raccontato da diversi autori che hanno composto per il Touring testi originali dedicati a tutte le regioni, a molte città e alcuni territori. Racconti personali e suggestivi, talvolta ricchi di suggerimenti, oppure carichi di emozioni e ricordi. Questa antologia è un percorso che restituisce tutte le sensazioni di un viaggio nella Penisola e nei suoi contrasti, dove «la bellezza vuole tenerti tutta con sé», come scrive Franco Arminio parlando di Basilicata, ma vale per l’Italia intera.