Inchiesta. I numeri degli italiani all'estero

Il numero di chi sceglie di vivere all’estero è aumentato dal 2006 al 2019 di circa il doppio, passando da poco più di 3,1 milioni a oltre 6,2 milioni. Di questi nuovi migranti quasi la metà (48,9 per cento) è partito dal Sud. Sono i dati elaborati dai Ministeri degli Esteri, dell’Interno e dall’Istat che ogni anno registrano la situazione degli iscritti all’Aire, cioè l’anagrafe degli italiani che hanno segnalato allo Stato di essere emigrati altrove nel mondo, gestita dai singoli Comuni di origine e dai consolati dei Paesi di destinazione. Secondo questi dati, oltre 2 milioni (32,9 per cento) risiedono in Europa e oltre 2,6 milioni (42,7 per cento) in America. Dall’ultimo aggiornamento disponibile (31 agosto 2020), le comunità più consistenti si trovano in Argentina (oltre 1 milione), in Germania (poco più di 842 mila), in Svizzera (circa 654 mila), in Brasile (oltre 633 mila), in Francia (449 mila), nel Regno Unito (434 mila) e negli Stati Uniti (311 mila). La classe di età più rappresentata è quella di coloro che hanno tra i 35 e i 49 anni (1.236.654; 23,4%). A seguire chi ha tra i 18 e i 34 anni (1.178.717; 22,3%), gli over 65 anni (1.068.784; 20,3%) e chi ha tra i 50 e i 60 anni (1.009.659; 19,1%). I minori sono 794.467 (15%). In realtà, non tutti gli italiani emigrati all’estero si iscrivono all’Aire e quindi individuare con esattezza il numero di quanti abbiano lasciato il Belpaese risulta difficile. Secondo fonti istituzionali – Istat e Ministero degli Esteri – sono tra i 60 e gli 80 milioni gli italiani (tra espatriati e nati fuori dall’Italia) che vivono all’estero.