di Stefano Brambilla
Nel Parco le faggete non mancano, ma quella della Difesa – a poca distanza a piedi da Pescasseroli, sui sentieri C1 e C2 – è davvero speciale. Utilizzata da secoli dagli abitanti del luogo, conserva alberi monumentali dalla particolare forma a candelabro: merito dell’antica tecnica di “capitozzatura” che veniva utilizzata dai boscaioli per tagliarli. È in questo suggestivo contesto che è nato ArteParco, progetto che ha portato per la prima volta l’arte contemporanea nell’area protetta. Sul modello di esperienze di land art simili in Trentino e altre parti d’Italia, l’idea è stata quella di invitare ogni anno un artista a confrontarsi con le foreste vetuste del Parco, gli antichi boschi di faggi che nel 2017 sono diventati Patrimonio dell’umanità Unesco; e poi di chieder loro di elaborare un’opera che con il tempo diventi parte integrante della natura. Dopo Animale-Vegetale di Marcantonio e (specchi angelici) di Matteo Fato, nel 2020 è stata la volta di Un tempo è stato di Alessandro Pavone, un tronco di braccio umano ricavato da un albero di larice secolare, sradicato dalla tempesta Vaia in Trentino nel 2018. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Ente parco, Comune di Pescasseroli e Parco1923 (parco1923.com), marchio di profumi ispirato alle piante e ai fiori del Parco, con il sostegno di Bmw Italia e Sky Arte.