di Luca Bonora
La piccola isola nel golfo di Napoli sarà la Capitale della Cultura italiana 2022
L’isola di Procida sarà Capitale italiana della Cultura 2022. È la prima volta che questo prestigioso riconoscimento va a un piccolo centro e non a un capoluogo: Procida infatti ha poco più di diecimila abitanti, è la più piccola delle isole del Golfo di Napoli e anche quella meno battuta dal turismo. Di origine vulcanica, ha uno sviluppo costiero di circa 19 km e una superficie di 4,3 km quadrati.
Si ritiene che Procida fosse abitata già nel XVI secolo a.C., probabilmente da coloni greci. Con le isole vicine appartiene all’area marina protetta Regno di Nettuno.
Procida, La cultura non Isola è il titolo del dossier di candidatura che sottolinea come «la terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali». Una scelta per certi versi sorprendente, quella della giuria presieduta da Stefano Baia Curioni, sottolineata dal boom di ricerche su Google, oltre 200mila nelle 24 ore successive alla proclamazione, e da un incremento di oltre 10mila follower della pagina Facebook ufficiale.
Il progetto prevede 44 interventi culturali e 330 giorni di programmazione (a partire dal 22 gennaio 2022), con il coinvolgimento di 240 artisti, 40 opere originali e otto spazi culturali rigenerati, tra i quali il cinquecentesco Palazzo d’Avalos, ex carcere borbonico nella cittadella medievale di Terra Murata, già oggi visitabile. Nelle motivazioni della scelta si sottolinea come «Il progetto culturale presenti elementi di attrattività e qualità di livello eccellente (...) La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria (...) Il progetto potrebbe rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere di tutto il Paese».
Come ha detto spesso Baia Curioni, l’assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura è un riconoscimento alla capacità di progetto, non alla città più bella o ricca di storia. «L’idea di uno sviluppo sociale ed economico a base culturale sta diventando un approccio comune e una pratica progettuale concreta. La cultura è pensata come pane quotidiano, finalmente».
Info e programmi sono consultabili sul sito dedicato procida2022.com.