di Tino Mantarro
Quando si pedala sulla via dei Terrazzamenti a un certo punto come un miraggio appare la facciata di una chiesa gigantesca. È il Santuario della Santa Casa della Madonna Nera di Loreto di Tresivio, dal 2014 luogo aperto dai soci volontari Touring dell’iniziativa Aperti per Voi. Vista da lontano assomiglia a un castelletto bavarese che domina la valle da una collinetta che spunta nell’assolato altipiano tra Poggiridenti e Tresivio. Chiuso dal 1968 agli anni Duemila perché pericolante, il santuario all’inizio è stato riaperto da una decina di volontari coordinati da Anna Ninatti e don Augusto Bormolini. «Dopo 32 anni eravamo desiderosi di far rivivere l’orgoglio del paese, da piccoli tutti giocavamo qui intorno, sotto i grandi ippocastani, vicino alla vasca dei pesci rossi» racconta Anna. Ippocastani e pesci non ci sono più, però da allora la chiesa – al cui interno è conservata la replica esatta per dimensioni della Santa Casa – viene aperta tutti i weekend da maggio a ottobre. «Troppo grande per aprirla anche in inverno, non si riesce a scaldarla». Non per nulla come volume è la più grande di tutta la Valtellina. Sul perché proprio qui venne edificata una chiesa così grande ci sono due possibili risposte secondo don Augusto. Una più mitica. «Nel 1630 c’è stata la peste, quella del Manzoni, e il paese venne risparmiato. Dunque per ringraziare la Madonna la comunità eresse il santuario». E una più razionale. «Nel 1620 ci fu il Sacro Macello di Valtellina, con i cattolici che fecero strage dei riformati, 19 anni dopo il Capitolato di Milano sancì il dominio dei cattolici sulla valle. Una chiesa di queste dimensioni in questa posizione che si vede da chilometri era un simbolo di riaffermazione del potere». Sia come sia, con il suo profilo imponente, il santuario non passa inosservato: meno male che i volontari Touring si adoperano per aprirlo.
Info: touringclub.it/apertipervoi