Trentino, sui sentieri della musica

Pierluigi Orler dallasegaTrentino turismoTrentino turismo

Quattro itinerari di trekking fra le montagne del Trentino che ospitano il festival a cielo aperto "I suoni delle Dolomiti"

 

È iniziata il 23 agosto l’edizione 2021 di I suoni delle Dolomiti, festival che da ventisei anni porta sulle più belle montagne del Trentino il meglio della musica internazionale in una serie di appuntamenti a cielo aperto, immersi nella natura e nel totale rispetto dell’ambiente. Musicisti e pubblico risalgono a piedi i sentieri fino al luogo del concerto, lungo itinerari brevi e accessibili a tutti, ma che permettono alla fine della passeggiata di godere di panorami memorabili.
I luoghi dei concerti del festival sono però quasi sempre all’interno di un itinerario di trekking più lungo e articolato, un viaggio nella natura trentina: un territorio tutelato da un Parco nazionale, due Parchi naturali e diverse aree protette, 1.000 alberi per ogni abitante e 297 laghi.
Ecco allora alcuni itinerari di trekking in Trentino che coinvolgono luoghi che spesso ospitano concerti e performance del festival.

La prima proposta è nel gruppo del Lagorai e riguarda i laghi di Bombasel e la Ferrata Cermis Skyline, detta anche la Ferrata dei Laghi, che parte dalla cime del Paion del Cermis, raggiungibile con gli impianti di risalita da Cavalese, in val di Fiemme. Ai laghi si arriva con una passeggiata di 40 minuti, facile e per tutti, mentre la ferrata è più impegnativa e va affrontata con l’attrezzatura adatta, seppure sia considerata una delle più semplici. Questo tratto regala panorami mozzafiato sul Castel di Bombasel, il lago di Lagorai e il Cimon del To. Al termine ci si può fermare al rifugio Lo Chalet o al rifugio Paion del Cermis.

Sulle Dolomiti di Brenta, altro palcoscenico naturale del festival, suggeriamo un trekking dal Doss del Sabion fino al rifugio XII Apostoli, che dura circa cinque ore. Il Doss si raggiunge da Pinzolo; il percorso è quello del segnavia 307, che raggiunge la spianata del Lago Asciutto. È in questo trekking che si affronta la celebre Scala Santa, un tratto di sentiero scavato nella roccia con robusti cavi d’acciaio ad aiutare l’ascesa. Porta di accesso occidentale alle Dolomiti di Brenta, il rifugio XII Apostoli si trova a quasi 2500 metri di altitudine e da lassù la vista spazia anche sul gruppo della Presanella.

Il trekking nel gruppo del Catinaccio prende le mosse dalla località Ciampedie, sopra Vigo di Fassa, raggiungibile in funivia. Da qui si segue il sentiero 545 che è in gran parte nel bosco, passando diverse malghe e rifugi dove è possibile fare una sosta, fino a raggiungere dopo due ore di cammino il rifugio Roda di Vael a 2280 metri. Fino a qui il sentiero è adatto anche a famiglie con bambini, chi vuole proseguire passa fra le pareti a strapiombo dei Mugoni e le creste delle Cigolade fino al passo ononimo, si sposta sul segnavia 546 e raggiunge Gardecia in un totale di cinque ore di cammino, salendo fino a 2600 metri di altitudine e godendo di panorami indimenticabili.

L’ultimo itinerario proposto è quello che, ai piedi delle Pale di San Martino, sale lungo la val Canali fino al Campigol d’Oltro, tra boschi e montagne rifugio di camosci e aquile reali. Si parte dal parcheggio del ristorante in località
Cant del Gal, sopra Fiera di Primiero e il lago Welsperg; il percorso è ad anello e per percorrerlo si impiegano circa tre ore e mezza. Il segnavia è il 707 e costeggia un torrente nel bosco per poi salire allo storico rifugio Treviso (quota 1630). Da qui il cammino riprende seguendo il segnavia 718, sale alla Forcella d’Oltro e poi prosegue attraverso la faggeta fino a tornare al punto di partenza.

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