Automotive. Vespa elettrica, buona la seconda

Nata nel 2018, la versione a batteria dell'icona a due ruote di Piaggio cresce in brio e velocità di punta, mentre Volkswagen gioca la carta del metano per la Golf 8 in edizione station wagon

Quello che mancava alla Vespa Elettrica, un po’ di motore in più, adesso c’è. E la nuova icona della mobilità sostenibile sfiora la perfezione. La prima versione, presentata nel 2018, mancava di un po’ di brio: Piaggio ha ascoltato i clienti ed ecco arrivare la Vespa Elettrica 70 km/h. Un passo avanti che trasforma la Vespa da ciclomotore a motociclo. In realtà cambia pochissimo. Ma le migliorie sono proprio nel cuore della Vespa 70, grazie al lavoro sul software di gestione e sul pacco batterie. In particolare si è riusciti a rendere più performante la batteria che, pur rimanendo da 4,2 kW/h, adesso è più potente e passa da 2,5 kW continuativi fino a 4 kW. Il tutto ad autonomia pressoché invariata: nella modalità “eco”, con velocità limitata a 45 km/h, la Vespa 70 arriva a percorrere circa 90-100 chilometri. Se però la si utilizza nella modalità “power” (con velocità limitata a 79 km/h) l’autonomia scende a 60-70 km.

Anche i dati di omologazione tra le due versioni non cambiano; esteticamente cambia qualche piccolo dettaglio. Dal punto di vista tecnico la Vespa 70 resta in tutto e per tutto uguale alla versione ciclomotore: all’anteriore la ruota è da 12 pollici e il freno a disco da 200 mm con monobraccio a molla elicoidale e monoammortizzatore idraulico (come dietro). Al posteriore ci sono la ruota da 11 e il freno a tamburo da 140 mm. La sella è alta 79 cm da terra, sotto c’è lo spazio per il casco jet e il cavo per la ricarica. Come? In quattro ore; basta aprire la sella, sfilare il cavo a spirale e collegare la spina a tre poli (quella industriale) alla corrente. Per la classica presa 220 V è necessario usare l’adattatore. Le batterie non sono rimovibili, il che limita un po’ la flessibilità di utilizzo della Vespa. In sella, l’avvio è dolce, ma la differenza si sente non appena si accelera con più decisione. La risposta è più pronta e la velocità sale rapidamente; l’erogazione rimane sempre molto lineare. Dinamicamente rimane un riferimento in termini di agilità e maneggevolezza, nonostante il peso non sia trascurabile: parliamo di circa 150 kg. Il prezzo di 6.710 euro non è trascurabile: è un prodotto costoso, ma è superiore anche la qualità. E poi, oggi, grazie all’ecobonus lo si può abbattere in maniera importante e trasformare l’acquisto in un vero affare.

Familiare a metano, idea vincente?
La nuova generazione della Volkswagen Golf station wagon è ancora più grande, sicura e abitabile della precedente, grazie alla lunghezza del corpo vettura (463 cm) che offre un vano utile per i bagagli superiore ai 610 litri. Sicurezza al primo posto, grazie ai rinnovati sistemi di assistenza alla guida, mentre sul fronte dei motori debutta la tecnologia mild hybrid. Ancora più interessante è la versione a metano, progettata dalla casa tedesca con un occhio di riguardo per l’ambiente e per il mercato italiano. Il listino della Golf 8 Variant 1.5 TGI parte da 31.450 euro e propone un motore quattro cilindri a metano da 130 cavalli con una coppia massima di 200 Nm a 1.400 giri/min ed emissioni di CO2 pari a 107 g/km; l’accelerazione da 0 a 100 km/h richiede solo 9,5 secondi; i consumi a metano sono sempre contenuti (il serbatoio del gas è da 17,3 kg) e in più c’è anche un piccolo serbatoio per 9 litri benzina.

Peso: 
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