di Renato Scialpi
L’iniziativa Civic Places è stata lanciata nei mesi scorsi da Fondazione Italia Sociale e dal Touring Club Italiano nell’ambito del progetto beCivic per rinsaldare la coscienza civica comune
Raccontare un’Italia al di fuori delle rotte più note con l’obiettivo di riscoprire i valori di partecipazione, comunità e cura nei confronti degli altri e degli spazi che abitiamo. Questo è il cuore dell’iniziativa Civic Places lanciata nei mesi scorsi da Fondazione Italia Sociale e dal Touring Club Italiano, insieme a Sec Newgate, Sky Italia e Dove, nell’ambito del progetto beCivic per rinsaldare la coscienza civica comune. Un’idea innovativa per realizzare la mappatura, ovvero la ricerca in tutta Italia appunto dei Civic Places: ovvero quelli che si possono definire “i luoghi del noi”, testimonianza di un impegno collettivo e comunitario volto alla costruzione del bene comune, spazi straordinari che hanno storie da raccontare, che ispirano azioni e nei quali si mescolano storia, bellezza, inclusione e progettualità.
Punti di riferimento per la comunità insomma, dove le persone si sentono a casa, partecipano, danno vita a questi luoghi attraverso idee, incontri e progetti che coinvolgono il territorio di pertinenza. Si tratta di iniziative che si svolgono nel rispetto della memoria e della storia dell’edificio, del complesso o del quartiere in cui sono inserite. Luoghi di incontro che sono sempre accessibili e svolgono un ruolo di trasformazione per le persone e le aree coinvolte.
Nel periodo dal 15 giugno al 20 settembre scorso si è svolta la prima fase di Civic Places, l’invito a manifestarsi ai protagonisti di queste azioni di civismo. Un termine forse fuori moda per alcuni, ma di grande valore sociale per il bene comune. Senza distinzioni particolari: cittadini singoli o in gruppi organizzati, imprese, organizzazioni non profit, amministrazioni pubbliche o reti territoriali. Con un esito significativo. I progetti candidati a partecipare a Civic Places sono stati oltre 180. Nella fase successiva un comitato di valutazione composto da Gianluca Salvatori e Matilde Trevisani per Fis Fondazione Italia Sociale, dai consiglieri del Touring Club Italiano Gregorio Arena e Marco Frey e da Beniamino de’ Liguori Carino per la Fondazione Adriano Olivetti, ha selezionato 85 progetti cui è stata rilasciata una certificazione ufficiale.
Tra questi, 10 sono stati segnalati come “i più belli, attivi, inclusivi”. La prima mappa nazionale dei Civic Places italiani lo scorso 26 ottobre è stata poi presentata in anteprima al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; nei prossimi mesi tutti i luoghi saranno visitabili e riconoscibili attraverso una segnaletica ad hoc che li identificherà. E i 10 segnalati saranno protagonisti della trasmissione televisiva pomeridiana Timeline del canale SkyTG24. Info: becivic.it/civic-places/ e touringclub.it.
Ecco i Civic Places “più belli, attivi e inclusivi”
Favara (Ag), Farm Cultural Park: centro culturale nel cuore del centro storico, ha trasformato alcune abitazioni abbandonate in gallerie d’arte contemporanea, spazi per workshop, incontri, iniziative di riuso e rigenerazione. Info: farmculturalpark.com
Firenze, Complesso delle Murate: cessato nel 1985 il ruolo di carcere, dagli inizi degli anni Duemila il recuperato complesso monumentale è divenuto il punto di riferimento per l’arte contemporanea fiorentina e i talenti creativi di tutta Italia. Info: cultura.comune.fi.it/LeMurate
Locri (Rc), Eco-ostello Locride: in un immobile confiscato alla mafia nel 2005, una struttura ricettiva all’insegna della sostenibilità, simbolo di riscatto del territorio che ospita anche esposizioni di prodotti locali e/o da filiere di cooperative sociali. Info: turismo.responsabile.coop
Manerba del Garda (Bs), Casa della Legalità: in una villetta confiscata, dal 2019 uno spazio formativo frutto di una consultazione sul territorio, dedicato ai giovani dove parlare mafie, legalità e cittadinanza attiva. Info: legamileali.it
Napoli, Piazza Sanità: la Fondazione di Comunità San Gennaro dagli anni Duemila riunisce gli operatori del terzo settore del rione Sanità per un intervento di valorizzazione del’ingente patrimonio storico-artistico del quartiere. Info: www.fondazionesangennaro.org
Pieve Santo Stefano (Ar), Piccolo Museo dei Diari: nato nel 1984 da un’idea di Saverio Tutino, l’Archivio dei diari con le sue oltre 9mila storie di vita è un luogo di accoglienza, produzione culturale e incontro. Info: archiviodiari.org
Prato, Quartiere Soccorso: progetto di rigenerazione urbana di un’area periferica attraverso pratiche sostenibili che si materializzano in festival periodici, residenze artistiche, laboratori di urbanistica partecipata. Info: quartieresoccorso.it
Reggio Emilia, la Polveriera: piazza aperta sulle esigenze del centro storico cittadino, è sia luogo di incontro e aggregazione sia spazio di rigenerazione e servizi socio assistenziali, specie per le categorie più fragili. Info: lapolveriera.net
Roma, Campo sportivo XXV Aprile: spazio pubblico del quartiere Pietralata, nato negli anni Sessanta e ristrutturato nel 2010, oggi associa al campo di calcio il “rifugio”, sede delle attività associative della comunità. Info: liberinantes.org/new
Verbania, Spazio giovani il Kantiere: da più di 15 anni un centro di aggregazione giovanile; da 9 anni è gestito da under 30. Associa a lezioni e corsi di danza e lingue straniere eventi musicali, concerti, mostre e percorsi di educazione minorile. Info: 21marzo.com/il-kantiere