di Maria Italia Zacheo
Con l’esposizione Map Games: Dynamics of Change del 2009 si inaugurava a Terni il CAOS, Centro per le Arti Opificio SIRI. I temi della contemporaneità e dell’innovazione trovano sede idonea nella struttura, risultato della riconversione di un insediamento produttivo della Ferriera Pontificia (1793), poi fabbrica metalmeccanica-chimica a scopi bellici e, dal 1925, per circa 60 anni, di pertinenza della SIRI, Società Italiana Ricerche Industriali per la produzione di ammoniaca e prodotti chimici. Complesso di archeologia industriale, esempio significativo di riqualificazione urbana, il CAOS è dedicato alla sperimentazione delle arti e alla produzione creativa e destinato a mostre temporanee, eventi, residenze artistiche, laboratori e progetti internazionali. Al suo interno accoglie il teatro Comunale Sergio Secci, il Museo Archeologico di Terni e il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice, artista originario del borgo di Torreorsina che ha contribuito all’apertura con una importante donazione iniziale al Comune di Terni – il cui nucleo più antico, dal XV al XIX secolo, è arricchito da opere di Marc Chagall, Mirò, Leger, Kandinsky, Turcato, Mastroianni, Arnaldo Pomodoro, Severini, Montanarini, Minucchi, Passalacqua, insieme a diverse testimonianze di artisti del territorio. Da quasi due anni uno speciale trait d’union connette museo e città, integrando in un unico sistema le opere d’arte, accessibili e quelle non accessibili. Lo fa grazie all’innovativo progetto Tam – Terni Art Mapping – che è stato tradotto in una applicazione a disposizione di tutti molto scaricata. Strumento digitale in continuo divenire che offre informazioni su opere e interventi; consente percorsi personalizzati e infiniti, quanti i desiderata dei fruitori; è utile guida per conoscere gli artisti. Un vero tam tam per la cultura.