Riscopriamo la geografia. La pandemia minuto per minuto

Grazie a delle applicazioni si può geolocalizzare l’evoluzione del Covid

La pandemia di Covid-19 ha messo in drammatica crisi i sistemi sanitari, radicalmente modificato gli equilibri sociali e la logica con cui concepire le attività lavorative e didattiche, alterato il modo di rapportarsi con gli altri. Ha allontanato fisicamente e avvicinato emotivamente, ha disseminato paura e angoscia. Ha anche cambiato il modo di intendere turismo e ristorazione, mettendo a dura prova attività produttive e commerciali, sistemi di trasporto e traffici nazionali e internazionali. Tutto ciò nel giro di due anni: un periodo assai breve per l’entità di quanto avvenuto; un tempo che appare interminabile per quello che ha provocato nella popolazione. In questo susseguirsi di fatti è stata riscoperta l’importanza della geografia, della cartografia digitale, dei sistemi informativi geografici (GIS) per svolgere analisi spaziali e temporali robuste, fondate su dati ufficiali. L’immediatezza delle mappe e gli incessanti progressi geotecnologici possono, infatti, rivelarsi di prezioso supporto per tenere sistematicamente sotto osservazione la diffusione della pandemia, rappresentare indicatori statistici, seguire l’evoluzione dei contagi, ma anche dei vaccini. Mappe e grafici hanno una capacità comunicativa, di sintesi e di coinvolgimento che tabelle e colonne di numeri non possono avere e il loro uso congiunto permette a tutti di capire, con uno sguardo complessivo, ciò che altrimenti risulterebbe un freddo elenco di dati. Basta una scala graduata di colori o simboli di dimensione diversa per evidenziare le differenze dei contagi nei vari contesti territoriali e stimolare riflessioni personali. Un notevole valore aggiunto è offerto dalle dashboard sviluppate in ambiente GIS: applicazioni web che integrano mappe interattive (immagini satellitari, stradari digitali, cartografie storiche), contenuti iconografici-multimediali (diagrammi, foto, video, link) e approfondimenti testuali. Dall’elaborazione della dashboard della Johns Hopkins University (immagine a sinistra, coronavirus.jhu.edu/map), che consente la geovisualizzazione dinamica dei dati sul numero di casi e decessi nel mondo, si è iniziato a comprendere la grande utilità di queste applicazioni web di matrice geografica, implementabili ogni giorno per monitorare la situazione globale ed effettuare confronti.

In Italia un’analoga dashboard è stata messa a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile per delineare un quadro distributivo ed evolutivo delle diverse regioni e province. Le varie sezioni permettono di consultare e scaricare, con aggiornamenti giornalieri, i dati sui positivi, dimessi-guariti, deceduti e gli andamenti registrati, fornendo informazioni per studi comparativi e interrogazioni sulle cause delle forti discrepanze fra le regioni. Le dashboard e la cartografia digitale hanno così mostrato la loro capacità di sintetizzare e geolocalizzare dati e contenuti in maniera altamente comunicativa. Anche il sistema di cartogrammi e grafici interattivi elaborati da Lab24 de IlSole24Ore evidenzia la capacità di contribuire a una diffusa informazione, incentrandosi per esempio sulle vaccinazioni nei Paesi del mondo (lab24.ilsole24ore.com, immagine a destra) e nelle regioni italiane, con sistemi di consultazione che consentono di ricavare una miniera di dati sulle dinamiche in atto. Queste elaborazioni stanno assolvendo a un’importante funzione sociale di costante aggiornamento e permettono di sensibilizzare la popolazione, mostrando con modalità efficaci dati variegati. Se a queste si associassero solide competenze (teoriche, metodologiche e applicative), mediante un condiviso processo di educazione geografica, si potrebbe contribuire a creare non solo informazione ma rigorosa conoscenza.

*consigliere AIIG; professore di Geografia UniRoma1

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