Cremona si fa in quattro

Lorenzo De SimoneLorenzo De SimoneLorenzo De SimoneLorenzo De SimoneLorenzo De SimoneLorenzo De SimoneLorenzo De Simone

Tanti sono i luoghi dove i soci volontari del Touring accolgono i visitatori che arrivano nella città del violino

Sono tutti lì ad aspettarci. Quando ti dai un appuntamento 
a Cremona piazza del Comune è un classico e i soci volontari Touring sono il miglior comitato d’accoglienza possibile. Si presentano uno per volta, con quell’accento musicale che sta quasi in Emilia ma è ancora in Lombardia. Perdiamo velocemente il conto di quanti sono perché della quarantina attivi in città, ce ne sono più della metà. Ciascuno vuole raccontare la sua storia e il suo legame con il Touring Club Italiano. In molti parlano subito di quanto la scelta di essere volontari Aperti per Voi sia stata frutto del passaparola, della voglia di fare qualcosa per la loro città, ma anche un buon modo per fare amicizia. I mesi della pandemia hanno lasciato il loro segno, ma è palpabile l’entusiasmo per la stagione che si sta aprendo proprio in questi giorni. «Cremona è una città ben strutturata per fortuna, noi interveniamo là dove serve», racconta Mariella Morandi, console Touring in città. È lei ad aver radunato il gruppo di soci volontari Tci ed è lei a farci strada verso l’ingresso nella cattedrale. «Il Duomo è sempre aperto per le funzioni e le messe, ma don Gianluca Gaiardi (direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, ndr), era dispiaciuto di non poterlo tenere aperto durante l’ora di pranzo e nei weekend. Noi ci siamo messi a disposizione», prosegue. Noto anche come cattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo del XII secolo si staglia sulla piazza principale con le sue linee romaniche poi riadattate con elementi gotici, rinascimentali e barocchi. In una giornata perfetta di cielo azzurro il bianco della cattedrale e l’ocra della torre campanaria (il Torrazzo) sembrano uscire da un manuale di storia dell’arte e dell’architettura con quegli elementi perfetti per una lezione sugli stili. 

I soci volontari ne varcano la soglia con un misto di familiarità e deferenza, si sentono quasi a casa. Sanno perfettamente che anche l’interno a tre navate conserva opere preziose che meritano di essere osservate. Ed è per aiutare i visitatori a non perdersi nulla che, discretamente, indicano il ciclo di affreschi cinquecenteschi dipinto nella navata centrale, oppure la strada per la cripta sotto il presbiterio dove si trova l’Arca dei Ss. Marcellino e Pietro, scolpita nel Cinquecento da Benedetto Briosco.  Se i visitatori si dimostrano interessati fanno anche notare le differenze con i rilievi dei pulpiti, quelli dedicati ai martiri persiani Ss. Mario Marta e i loro figli realizzata da Giovanni Antonio Amedeo e Giovanni Antonio Piatti nel 1482. In tempi pre pandemici il flusso di turisti era costante, soprattutto il sabato quando la piazza è invasa dai profumi e dai colori del mercato dei fiori e anche i cremonesi magari un salto al Duomo lo fanno. L’obiettivo è tornare a quei numeri e indicare quelli che sono gli altri luoghi Aperti per Voi in città. I soci volontari ci accompagnano ma poi aspettano fuori. Non c’è spazio per tutti là sotto. Inutile chiedere «sotto dove?» perché in un attimo, pochi gradini di un palazzo degli anni Sessanta in via Solferino e ci si ritrova in un altro mondo.  Un mondo che fu. Che fu Romano in particolare. Clementina e Bruno, due soci volontari, raccontano della fondazione Romana di Cremona nel 218 a.C. e di come i resti di due strade romane furono trovati nel 1967 durante i lavori per l’edificio sede della Camera di Commercio. Solo nel 2010 però l’apertura al pubblico anche grazie ai volontari Touring. Costituiti da lastroni in pietra (i bàsoli), i selciati sono una dimostrazione perfetta della viabilità cittadina dell’epoca, con cardini e decumani che ora sono nascosti sotto le vie del centro. Vie vivaci dove la vita di provincia scorre con ritmi ancora sostenibili, dove si va in bici o a piedi. Ed è a piedi che raggiungiamo il terzo luogo Aperti per Voi in città. Dopo un lungo lavoro di restauro è tornata a respirare (senza impalcature) la chiesa della Trinità. «Questo quartiere era ed è molto affezionato a questa chiesa del 1369. Il senso di appartenenza è stata anche la mia molla, 11 anni fa, quando ho deciso di diventare volontaria del Touring», racconta Anna. L’edificio a navata unica ospitava i pellegrini e fino al 1590 era intitolato a San Gregorio. Nel corso dei secoli un ciclo pittorico fu coperto da interventi architettonici ma tra le opere conservate spicca un gruppo ligneo con Cristo deposto del cremonese Giulio Sacchi. Ecco l’identità che riemerge, anche per ridare bellezza là dove scema col tempo.

È Mariella a raccontare della raccolta fondi messa in piedi per il restauro della Decollazione del Battista di Luca Cattapane del 1597 che si trova alla chiesa di S. Maria Maddalena, quarta tappa del tour dedicato ai luoghi Aperti per Voi dal Touring: «Questo è un posto speciale davvero. Originariamente la chiesa era dedicata a San Clemente e risale al tredicesimo secolo. Questa era una zona acquitrinosa, il Po scorreva qui vicino», spiega.
Sarà per quello che il soffitto della navata sinistra e dell’abside è decorato con motivi floreali, in particolare con ibisco; una decorazione che regala la sensazione di trovarsi in un giardino. La chiesa tutta necessita di restauri, ma non mancano le iniziative per animarla di eventi. Proprio grazie a quel catino absidale rinascimentale infatti l’acustica è perfetta. Il violinista Salvatore Accardo, per esempio, ha utilizzato la chiesa come sala prove circondato dalle opere qui conservate come l’Assunta con Sant’Anna e Sant’Orsola di Vincenzo Campi e la Storia di San Giovanni Damasceno del Genovesino. E i concerti sono comunque frequenti. D’altronde l’anima musicale di Cremona è quella che l’ha resa famosa nel mondo, come si scopre visitando il Museo del Violino o uno dei laboratori storici dei maestri liutai, come quello di Stefano Conia dove accorrono e acquistano violinisti da mezzo mondo. E musicale è appunto anche l’accento dei soci volontari Touring che ci riconducono in piazza del Duomo.  La giornata con noi è finita ma domani ne inizia un’altra fatta di accoglienza, curiosità e grande passione per la loro città che vogliono sempre più aperta per voi.

Lorenzo De Simone
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