di Tino Mantarro
Il sindaco di Assisi, delegato nazionale Anci turismo, interviene sulla tassa di soggiorno.
È favorevole alla tassa di soggiorno?
L’introduzione della tassa rappresenta a oggi una possibilità che viene data ai Comuni e non un obbligo, quindi ogni amministrazione può decidere, secondo le proprie valutazioni strategiche gestionali ed economiche. Personalmente credo che risorse aggiuntive per infrastrutture e servizi turistici possano essere ricavate anche dalla fornitura di servizi, come i parcheggi o la gestione di musei, eventi e spazi culturali.
Crede possa influire negativamente sulla competitività?
Potrebbe influire negativamente sulla decisione del turista individuale oppure sui clienti che acquistano pacchetti turistici dai tour operator, ma non abbiamo dati sufficienti che dimostrino tali intenzioni, è davvero troppo presto per stilare bilanci, solo poche decine di Comuni l’hanno già introdotta.
Come crede dovrebbero essere investiti i soldi?
Per contribuire alle spese aggiuntive che i Comuni devono sostenere per via dei turisti o per investirli nel settore turistico, marketing e non solo.
Avete previsto modalità di comunicazione per far sapere come vengono spesi i soldi?
La proposta potrebbe essere di condividere la scelte su come reinvestire la tassa con le associazioni di categoria, magari con campagne di comunicazione del tipo: «Grazie al tuo contributo stiamo migliorando il tuo soggiorno».