di donatellapercivale
Siamo in ginocchio. L’isola intera è sotto la furia di Cleopatra, il ciclone che dopo 12 ore ininterrotte di acqua, questa mattina ha restituito 18 cadaveri di cui due bambini, mentre sono quasi tremila gli sfollati e i senza tetto in tutta la Regione.
Piange la città di Olbia e la Gallura intera, dove sono 13 i morti tra cui una famiglia di 4 persone colpita da un’onda alta tre metri nel cuore della notte. Piange il corpo della polizia di Oliena, che ieri sera ha visto uno dei suoi uomini morire mentre era intento a scortare una ragazza: la campata del ponte su cui transitava la sua macchina ha ceduto e il comandante Luca Tanzi ha fatto un volo di quattro metri schiantandosi nella gola della montagna.
Una tempesta di acqua che si è abbattuta su Arzachena, Nuoro, Dorgali, facendo bloccare strade, treni, aerei e intrappolando donne e uomini dentro le loro auto. Su Cagliari, dove il maltempo si sta spostando, proprio in queste ore il sindaco Zedda ha diramato un nuovo allarme meteo, una “bomba d’acqua” (tecnicamente si definiscono tali) attesa nel tardo pomeriggio.
Sono le ore dell’ansia e della paura, mentre un’immensa macchina organizzativa batte un tam tam forte e chiaro: sono stati aperti i canali wi-fi, gli albergatori stanno provvedendo a dare un alloggio e un pasto caldo agli sfollati, la rete della protezione civile sta lavorando da ore senza sosta cercando di arginare la furia dei fiumi killer. Accanto a carabinieri, polizia, vigili del fuoco e agli uomini delle varie protezioni civili comunali stanno operando 90 associazioni di volontariato con 77 mezzi e 520 persone. L’Ente foreste ha messo in campo 70 mezzi e 206 uomini; il Corpo forestale 128 mezzi e 416 agenti.
Sono le ore della solidarietà e degli impegni delle istituzioni: 5 milioni stanziati dal Consiglio Regionale, 20 dal Consiglio dei Ministri. Le parole che in questo momento ci sentiamo di sottolineare sono quelle di Letta, giunto a Olbia in tarda serata: “In Sardegna si è consumata una tragedia nazionale”.