di FedericaBotta
Marzo è un mese pazzerello, dice il detto, se c’è il sole prendi l’ombrello… dopo la neve, la tanta neve… ora piove! E anche se è ancora febbraio, tra alluvioni, bombe d’acqua, tempeste di neve, di sciare per un po’ non se ne parla.
Ma la voglia di muoversi rimante. Provare un po’ di adrenalina, sfidare me stessa, concentrarsi sul proprio corpo. Magari provare qualcosa di nuovo. Rimane la palestra, ma è così noiosa… anche “tirare su resina”, come si dice in gergo per arrampicare su pareti artificiali, non è mica la stessa cosa che in falesia.
Provo di nuovo con il mio computer magico:
Sport: adrenalico, innovativo, ma che si possa fare al chiuso (vediamo cosa mi tira fuori dal cappello)
Budget: quasi nullo, che le vacanze di Pasqua si avvicinano…
Location: vicino a casa e possibilmente coperta
Responso: SlackLine.
Che? Mi informo sull’universo della rete e viene fuori che il nuovo Campione Mondiale 2012 di questo sport che molti non sanno neppure pronunciare è un giovanissimo italiano di 18 anni di Brescia.
Scopro che lo slackining è l’arte di camminare su una fettuccia tesa, di poliestere o dyneema, larga tra i 2,5 e i 5 centimetri. Dopo essere stata da sempre disciplina circense e dei funamboli di strada, si è allargata come sport negli ’80, soprattutto come pratica di allenamento all’arrampicata. Ma è negli ultimi 5 anni che è esplosa soprattutto tra i giovanissimi, che iniziano ad allenarsi tra le piante dei parchi cittadini.
Il primo campionato del mondo si è svolto nel 2010 negli Usa, continuando poi a Monaco e in Gran Bretagna, Norvegia e Francia, con due discipline: longline (massima lunghezza) e freestyle (con trick e acrobazie, come nello skateboard o nello snowboard).
Ma al di là dell’agonismo, la funamboleria sta diventando una scelta di vita: “Slacklife Philosophy”. Mette insieme concentrazione, controllo della paura, tecniche di rilassamento, forza fisica… una via di mezzo tra lo yoga e la danza, l’arrampicata e il bungeejumping.
Lo scorso settembre si è svolto sulle cime del Monte Piana a Misurina sulle Dolomiti, il primo Meeting Internazione di Highline, tirate tra le rocce del versante sud, lunghe dai 6 ai 90 metri, dove si sono sfidati i più grandi atleti del momento, ma dove anche tutti i partecipanti hanno potuto provare il brivido.
Non vedo l’ora di provare! Con l’emozione di un bambino a Natale, aspetto il secondo Slackline Meeting di Milano, che ci sarà il 13 e 14 Aprile 2013 al Parco Tenno (zona ovest San Siro)
Se continua a piovere, i fortunati che vivono vicino a Vicenza o Treviso, c’è una palestra specializzata, creata da alcuni dei più noti funamboli italiani, gli Arceri della Slack:
www.arceridellaslack.it
Ma ci sono anche molte location che sono già allestite di spit per tirare la fune, sospesi o sull’acqua (waterline), soprattutto nel nord Italia: in Valgadena, al coperto all’interno di una grotta, a Finale Ligure, alla palestra di Monte Cucco, a Punta Brolla, dove si cade nell’acqua ghiacciata del torrente, ma persino sui Navigli di Abbiategrasso, a Genova o a Roma.