di luca_bonora
Quella dei Gonzaga è stata una delle più note famiglie nobili italiane, nonché protagonista della storia europea dal Quattrocento al Settecento. Il loro nome è principalmente legato a Mantova, che governarono prima come signori, poi come duchi, per quasi quattro secoli.
Quando nel 1622 Eleonora Gonzaga andò in sposa all'imperatore Ferdinando II di Asburgo, il prestigio della casata aumentò a dismisura. Negli stessi anni un'altra Gonzaga, Maria Luisa, fu regina di Polonia. Nel Seicento, ben poche famiglie europee potevano vantare l'influenza e la potenza dei Gonzaga.A questa nobile famiglia, ai loro legami politici e geografici è dedicato un piccolo capolavoro realizzato dalla davinciGames (quelli di Bang! e di Uppsala) e che si intitola appunto Gonzaga.
In Gonzaga, i giocatori - da 2 a 4 - sono famiglie rinascimentali impegnate nell'ampliamento dei propri possedimenti, mediante conquiste di città e porti con le armi oppure… tramite matrimoni.A ogni turno di gioco, infatti, i partecipanti hanno la possibilità di piazzare un nuovo feudo, coprendo città e porti che da quel momento entrano a far parte dei possedimenti (e danno punti), oppure giocare un anello, realizzando così un matrimonio. Il matrimonio è un'arma importante perché permette di affiliare porti e città già occupati da un avversario. Attenzione però, non è possibile fare la stessa azione e neppure piazzarsi sulla stessa nazione per due turni di fila. Bisognerà essere attenti, pianificare e cercare di espandersi in aree che gli avversari, almeno quel turno, sono costretti a evitare.
L'area di gioco è l'Europa rinascimentale, divisa in nazioni e in esagoni dove posizionare i propri feudi. A seconda del numero dei giocatori, varia il numero di nazioni floride e che danno più punti. Alla fine del gioco, che dura da 6 a 12 turni, quindi non oltre l'ora di tempo, chi possiede il feudo più vasto avrà un bonus di punti. Ma per vincere sarà necessario gestire bene la propria strategia, occupando abbastanza porti (le leghe navali danno molti punti), città (ogni giocatore ha un obiettivo segreto, con sei città per lui particolarmente proficue) e realizzando almeno un paio di matrimoni vantaggiosi.
Gonzaga ci piace perché è un gioco che ha il giusto equilibrio di strategia (preponderante) e fortuna (i feudi sono da piazzare in ordine casuale), perché ha materiali molto curati, dal tabellone di gioco alle carte, ai feudi stessi, e perché, come si dice in gergo, scala molto bene, ovvero funziona egregiamente con due, tre e quattro giocatori indifferentemente. Le regole sono articolate ma lineari, e dopo un paio di giri si entra nel meccanismo senza difficoltà. Sicuramente uno dei migliori prodotti degli ultimi anni, sotto molti punti di vista.Unico appunto, ci sarebbe piaciuto che la città di Mantova avesse maggiore evidenza sulla plancia. Ma all'imperatrice Eleonora Gonzaga d'Amburgo un tabellone limitato al Nord Italia sarebbe sicuramente andato stretto.