di jula
Sarà anche l'ennesima mostra di arte contemporanea, ma è la prima da tempo in cui finalmente compare una sezione dedicata alla Performance. Ha aperto questa mattina, e prosegue fino al 6 marzo, alla Triennale di Milano proprio "Ennesima", "una mostra di mostre", come la definisce lo stesso Vincenzo De Bellis, che ne è curatore, che, attraverso sette tematiche analizzate separatamente, esplora "le partenze e i ritorni dell'arte contemporanea degli ultimi cinquant'anni". Con grande apertura mentale lo stesso De Bellis è il primo a riconoscere che alla base di ogni mostra c'è la "parzialità", quindi il suo non va visto come un tentativo di esaurire in una sola esposizione, se anche multipla, tutto il dibattito sull'arte contemporanea. Ciò che è certo, però, è che una mostra come quella che ha aperto questa mattina affronta gli ultimi cinquant'anni di arte in Italia come formati da un coro di voci che tutte insieme ne hanno creato la storia.
Visitare questa esibizione significa compiere un percorso, e già questo concetto merita una breve riflessione: non solo perchè nell'arte contemporanea ciò che conta maggiormente è l'esperienza che il visitatore realizza nell'approciarsi alle varie opere, ma anche perchè il modo in cui la mostra è strutturata (sala per sala si affrontano diversi periodi e diversi temi artistici) riporta all'opera di Giulio Paolini del 1973 "Ennesima (Appunti per la descrizione di sette tele datate 1973)", in cui si sottolinea il relativismo che è alla base di qualsiasi progetto espositivo. L'approccio con cui entrare in Triennale per vistare "Ennesima", quindi, dev'essere quello di un bambino, che si lascia coinvolgere ed emozionare, in positivo e in negativo, da ciò che vede: sentire l'arte in prima persona, entrare in contatto con tutto l'insieme della mostra, senza cercare gli artisti mancanti ("la mostra conta innumerevoli assenti", a detta dello stesso curatore) o gli errori tecnici. Ecco che, oltre alla centralità dell’iconografia nella produzione artistica italiana dagli anni Sessanta a oggi (tema con cui ha inizio la mostra), per proseguire con la collettiva dedicata alla Poesia Visiva, e ancora continuando con "Alessandro Pessoli: Sandrinus, il tutto prima delle parti", nonchè la prima mostra personale dell’artista in un’istituzione pubblica italiana, ecco che si ariva alla sala che personalmente ho ritenuto la più interessante, ovvero quella sulla performance. Tematica affrontata ancora poco e male dai musei e persino dalle gallerie, la Performance viene illustrata per ciò che è: un "momento" d'arte in cui il tempo è sospeso. Quindi certamente non tutte le performances possono essere sempre presenti nel museo 24 ore su 24 contemoraneamente: tra la testimonianza di performances passate di Cattelan, di Lugi Ontani, di Gianni Kounellis, di Gino De Dominicis, di Vanessa Beecroft, di Luigi Persicce o di Paola Pivi, era realizzate dal vivo anche stamattina quella di Patrizio Di Massimo del 2014 "Lost in Lust" (l'artista è sommerso sotto un mucchio di cuscini ed emerge solo una paiccola parte del crpo). Conclude il percorso 2015: tempo presente, modo indefinito, mostra collettiva generazionale che
ruota attorno a una selezione di artisti nati tra la metà degli Anni Settanta e Ottanta. Inoltre l’intero allestimento è infine costellato di interventi "sitespecific", termine che si usa per definire interventi d'arte pensati per un luogo preciso: si tratta di opere disseminate in punti cruciali del percorso espositivo e che si inseriscono in maniera trasversale rispetto alle altre sei mostre.
Info: Triennale, viale Alemagna 6, Milano. Tel. 02-724341, www.triennale.org
Artisti presenti in mostra:
Vincenzo Accame, Vincenzo Agnetti, Alessandro Agudio, Mario Airò, Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Francesco Arena, Stefano, Arienti, Massimo Bartolini, Gianfranco Baruchello, Vanessa Beecroft, Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Lupo Borgonovo, Ugo Carrega, Elisabetta Catalano, Maurizio Cattelan, Giuseppe Chiari, Francesco Clemente, Roberto Cuoghi, Danilo Correale, Gino De Dominicis, Patrizio Di Massimo, Luciano Fabro, Lara Favaretto, Vincenzo Ferrari, Linda Fregni Nagler, Giuseppe Gabellone, Alberto Garutti, Francesco Gennari, Paolo Gioli, Massimo Grimaldi, Adelita Husni-
Bey, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Ketty La Rocca, Gruppo di Via Lazzaro Palazzi (Mario Airò, Enzo Buonaguro, Matteo Donati, Stefano Dugnani, Giuseppina Mele, Chiyoko Miura, Liliana Moro, Andrea Rabbiosi, Bernhard Rüdiger, Antonello Ruggieri, Adriano Trovato, Massimo Uberti, Francesco Voltolina), Marcello Maloberti, Lucia Marcucci, Nicola
Martini, Fabio Mauri, Mario Merz, Marisa Merz, Eugenio Miccini, Luca Monterastelli, Liliana Moro, Maurizio Nannucci, Alek O., Martino Oberto, Luigi Ontani, Luciano Ori, Giulio Paolini, Pino Pascali, Diego Perrone, Alessandro Pessoli, Lamberto Pignotti, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Paola Pivi, Luigi Presicce, Carol Rama, Pietro Roccasalva, Andrea Romano, Gianni Emilio Simonetti, Rudolf Stingel, Santo Tolone, Franco Vaccari, Francesco V
