di R_Scialpi
Che l’attore americano Tom Hanks vada matto per la Fiat 126, ormai lo sanno tutti in Italia. Ne ha parlato lui stesso nel suo ultimo passaggio televisivo nel salotto domenicale di Fabio Fazio, chiamandola come molti in Usa “Bambino”, nome che in realtà era di una versione superaccessoriata della 126 venduta in Germania e Svizzera. Per la precisione, nel garage di Hanks a Los Angeles ce ne sono almeno un paio, una delle quali è proprio una Polski-Fiat 126 originale, con tanto di targa ungherese...
Al volante di una 128?
La passione di Hanks per le Fiat 126, però, non ha nulla a che fare con un dettaglio del film “The Post” che solo gli appassionati italiani di auto hanno colto: in una scena della pellicola, ambientata nel 1971, il direttore del Washington Post Ben Bradlee (impersonato da Tom Hanks) corre in redazione al volante di una Fiat 128 verde a tre porte. Il dettaglio è frutto dell’attenzione di Steven Spielberg per la ricostruzione storica, sebbene per evitare che i costi esplodessero la produzione si sia dovuta accontentare di un modello successivo, del 1976, attentamente restaurato e riportato maniacalmente all'aspetto estetico di quello del 1971.
I restauratori della Fiat 128 usata in The Post.
Curiosità e nostalgia a parte…
Senza farsi trascinare da polemiche sterili, questa comparsata della Fiat 128 dice molto dell’Italia automobilistica di quel periodo: nonostante non fosse un’auto di lusso, nei primi anni Settanta una Fiat a trazione anteriore e con quel design era così cool da suscitare l’interesse del direttore di un quotidiano prestigioso come il Washington Post. Oggi i suv Maserati fanno fatica a conquistare il cuore dei magnati di Wall Street.
Per saperne di più
Sulla testata locale della Pennsylvania Reading Eagle l’intervista ai restauratori della Fiat 128 utilizzata per le riprese (che in realtà erano due). E sul periodico Usa Automobilemag.com un articolo di qualche anno fa sull’avventura americana della Fiat 128.
