di luca_bonora
In un’annata straordinariamente ricca, la Giuria del Gioco dell’Anno, di cui faccio parte, ha selezionato, tra i 41 giochi iscritti al concorso, i seguenti cinque finalisti:
Azul: da 2 a 4 abili ceramisti si sfidano per decorare il Palazzo Reale di Evora. Un gioco semplice da spiegare, ma caratterizzato da un gameplay profondo e sfidante, realizzato con materiali di qualità, solidi e ben lavorati. Il gioco è stato realizzato da Michael Kiesling, edito da Next Move e distribuito da Ghenos Games.
Dragon Castle: liberamente ispirato al celebre solitario cinese Mahjong, ne riprende le tessere per realizzare un gioco di piazzamento per 2-4 costruttori, impegnati a realizzare il miglior castello possibile. Di Lorenzo Silva, Hjalmar Hach e Luca Ricci, edito da Horrible Games, distribuito da Ghenos Games.
Flamme Rouge: avvincente simulatore di gare ciclistiche per 2-4 team manager. Un sistema semplice, eppure coinvolgente, consente di replicare le grandi classiche del mondo delle due ruote, grazie all‘impiego di di carte e di ottimi materiali, funzionali e appariscenti. Di Asger Harding Granerud, edito da lautapelit.fi, distribuito da PlayaGame Edizioni.
Kanagawa: elegante gioco sulla pittura giapponese del diciottesimo secolo, in cui 2-4 discepoli del grande maestro Katsushika Hokusai (sua la xilografia della Grande Onda di Kanagawa cui il gioco è idealmente ispirato) fanno a gara per dimostrare di essere il migliore allievo. Di Bruno Cathala e Charles Chevalier, edito da Iello, distribuito da Man Calamaro.
When I Dream: party game di spiccato gusto onirico per 4-10 sognatori alla prese con Fate, Babau, Sandman. Cuore del sistema le splendide carte illustrate da grandi disegnatori contemporanei. Di Chris Darsaklis, edito da Repos Production, distribuito da Asmodee Italia.
La giuria dà appuntamento a tutti gli appassionati per mercoledì 10 ottobre alla Feltrinelli di piazza Duomo a Milano quando verrà svelato al pubblico il Gioco dell’Anno 2018.
