di luca_bonora
Ok, oggi vi racconto tutto quello che c’è da sapere sul gioco più chiacchierato del momento, il famigerato Atlantico pubblicato da Clementoni.
Perché famigerato? Perché Atlantico è un gioco da tavolo ispirato all’album omonimo di Marco Mengoni uscito nel novembre 2018, e siccome è un gioco da tavolo legato un cantautore pop e pubblicato da un editore, Clementoni, che solitamente realizza titoli per bambini o estremamente basic, in rete e nei gruppi di appassionati di giochi da tavolo è partita una shitstorm: il gioco deve per forza fare schifo.
DUE NOTIZIE
Ok, prima notizia: siete degli ignoranti, perché solo degli ignoranti giudicano qualcosa senza conoscerla minimamente, neanche per sentito dire. Lo diceva anche Frank N’Further, «Dont’ judge a book by its cover».
Seconda notizia (che conferma e rafforza la prima), il gioco è un gioco vero, strutturato e moderno. Non è complesso, certo, ma non è nemmeno un trivial dedicato a Mengoni - e magari ai suoi fan sarebbe anche piaciuto – né un monopoli/gioco dell’oca ambientato fra le due sponde dell’oceano Atlantico, attraverso i Paesi che il cantante ha visitato durante la realizzazione dell’album.
Conosco da abbastanza tempo uno degli autori, Francesco Berardi (l’altro è Andrea Cozzoni), per sapere che quando pensa un gioco, lo pensa da giocatore prima che da venditore.
L’idea, raccontano da Clementoni, sarebbe nata nel luglio scorso durante una visita di Mengoni in sede: il cantante avrebbe lanciato la sfida di fare un gioco insieme, seguendone il concept e le grafiche. Sfida subito accettata.
LE REGOLE IN BREVE
La plancia di Atlantico raffigura l’oceano in questione, l’immaginaria Isola dell’Ispirazione al centro e i quattro continenti che vi si affacciano: Europa, Africa, Nord America e Sud America. Ogni continente ha un mercato, dove è possibile procurarsi gettoni colore.
Al proprio turno, i giocatori possono attingere a uno dei mercati ottenendo i gettoni colore (unica risorsa del gioco), andare sull’Isola dell’Ispirazione e quindi ottenere un gettone jolly, oppure spendere i gettoni colore e jolly per acquisire tessere Journal, correlate ai continenti (e con illustrazioni e frasi legate alle canzoni), dal costo variabile e dal punteggio variabile. Saranno proprio questi Journal, unitamente a sei obiettivi diversi di partita in partita (da qui il set collection), a dare il punteggio finale e a decretare la vittoria.
Nulla di nuovo quindi per i giocatori di lungo corso, a cui non ho motivo di consigliare il gioco, ma un ottimo introduttivo per tutti coloro che nei giochi da tavolo sono rimasti a Monopoli, RisiKo, Scarabeo e Trivial pursuit. E sì, è anche un titolo che pur privo di originalità, ha le carte in regola per fare bella figura al Gioco dell’Anno, tantopiù che la grafica è molto piacevole e se non avete idea di chi sia Marco Mengoni (io stesso conosco giusto un suo pezzo, L’essenziale), non siete in alcun modo penalizzati nella vostra partita.
Atlantico è un gioco semplice che fa molto bene una cosa: far conoscere due meccaniche dei giochi da tavolo moderni molto diffuse e apprezzate a chi, teoricamente, non le ha mai viste né sentite prima - questo partendo dal presupposto che i fan di Mengoni non giochino da tavolo, il che è opinabile.
Le meccaniche sono il card drafting e il set collection. Per card drafting intendiamo ricevere una mano di carte dal mazzo, sceglierne/utilizzarne una a giro e poi passarle al giocatore a destra, ricevendo al contempo nuove carta dalla nostra sinistra. Questo serve a bilanciare pescate particolarmente fortunate e altre infelici.
Per set collection intendiamo la raccolta di oggetti affini fra loro, per ottenere bonus o fare punti. In altre parole, durante la partita non accumuli punti, ma altre cose che ti danno punti. In Atlantico, i Journal.
ORA FACCIAMO I CONTI
Ho fatto due conti: l’album Atlantico ha superato le 150mila copie vendute, più tutti quelli che lo hanno ascoltato su Spotify, Youtube e chi più ne ha più ne metta. Se solo il 10% dei fan acquista e/o prova il gioco da tavolo, potete immaginare quanto possa ampliarsi il nostro mondo, coinvolgendo migliaia di persone totalmente nuove, come hanno confermato le due giornate organizzate a Milano per la presentazione del gioco, con i tavoli sempre pieni di un pubblico quasi totalmente femminile e totalmente di neofiti. Nuovi giocatori e giocatrici che molto facilmente potranno iniziare a scoprire il mondo dei giochi da tavolo moderni dopo averlo assaggiato. Per questa ragione, sopra ogni altra, trovo che Atlantico sia un progetto assolutamente da sostenere. E se funziona dal punto di vista meramente economico, tantomeglio, no?
ATTENTI ALL'AMBIENTE
C’è un aspetto del gioco cui Marco Mengoni teneva particolarmente (e detto fra noi, credo sia l’unico cui si sia DAVVERO interessato in fase di sviluppo, ma è un opinione personale e discutibile): Atlantico è interamente plastic free, il packaging e la componentistica interna sono realizzati esclusivamente in materiale riciclato e riciclabile. Questa attenzione nasce sia da un impegno personale dell’artista, ambasciatore italiano della campagna plastic free promossa da National Geographic, sia dalla volontà di Clementoni di modificare la propria produzione di giochi rendendoli più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. O se preferite, come direbbe l’amico Riccardo Busetto, questo gioco può finire nel camino senza sensi di colpa. Ma lui, almeno, prima di bocciarlo sono certo che lo giocherebbe.
