UNA VITA DA CANI A MINAMI-BOSO

Tokyo.Vita da cani per modo di dire, perche,`il soggiorno,due settimane  fa, allo Shirahama Ocean resort,e`stato dei piu` piacevoli.E`un posto insolito per il Giappone,un abergo che accoglie ospiti cinofili.Cosa rara,ci si puo`andare in compagnia del proprio cane.Intendiamoci la segregazione non e`del tutto assente.I padroni di Fido,occupano piccole suites dotate di terrazzino,in un`ala dell`edificio ben definita.Pranzano in un ristorante “dedicato”con i loro cani e usano per loro una  piscinotta riservata e un prato all`inglese dove i cani,in genere di piccola taglia, possono correre.Nel paese delle restrizioni(guinzagli,ecc...)per il migliore amico dell`uomo tutto questo e` quanto si avvicina di piu` alla liberta`.

Lo Shirahama,un albergo vecchiotto, comodo e reputato per la sua buona cucina, e`stato costruito, in epoche dove questo era ancora possibile,direttamente sulla spiaggia.La “spiaggia bianca”(Shirahama, appunto) si estende sull`estrema punta della penisola di Boso,il lungo sperone di terra,l`arcuata sponda orientale della baia di Tokyo.

Poco discosto,a picco sull`oceano Pacifico,si trova il faro di Nojimachi-oggi museo nautico-uno dei primi ad essere costruiti in Giappone, con l`aiuto della Francia, alla fine dell`Ottocento .E `circondato da un parco naturale e da qualche piccolo santuario. Un porticciolo male in arnese accoglie qualche vecchio peschereccio e arriva quasi ai piedi dell`albergo.

   

Uno scenario insolito, drammatico e avvincente:staffilate di vento, profumo di mare e di pini: su tutto la luce del bel sole autunnale nipponico.Poca la gente,silenzio,.Sembra di essere chissa` dove.Lontano da tutto.Non ,invece,a meno di due ore di autobus dalla stazione centrale di Tokyo,nella parte a sud della prefettura di Chiba.

Penisola poco “glamourous” nell`immagine che se ne ha abitualmente,Chiba e`forse un po`troppo sottovalutato- nei valori immobiliari e turistici-territorio(dormitorio) della capitale giapponese.La sua parte meridionale,il Minami-Boso e,poi,per il turista straniero come me,una piacevole sorpresa.

Un moderno tunnel- con- ponte,” Aqualine”,collega rapidamente Chiba con Tokyo da ormai un decennio.La nuova via subacquea ha favorito un recente ,modesto,rilancio turistico che,dopo la “bolla”degli anni Settanta/Ottanta,contrassegnata da orripilanti costruzioni alberghiere(ma dov`erano i grandi architetti del made in Japan??) si era rallentato,anche per la scomodita`dei trasporti.

   

I progetti ,prima dell`emergenza Covid erano molto ambiziosi e le autorita`preposte speravano molto nell`opportunita`offerta dalle Olimpiadi per attirare anche turisti internazionali che,sempre piu`numerosi,di anno in anno visitano il Giappone.E`andata male.

Ed e` un peccato perche`e cose da vedere e da fare nel Minami-Boso non mancano davvero.Gli inverni, particolarmente miti, consentono,poi, di godere delle bellezze del paesaggio,ancora molto rurale e non completamente guasto dalla costante crescita della vicina megalopoli,per lunghi periodi  durante tutto l`anno.

Parchi,templi storici(il grande monaco buddista Nichiren e`di queste parti),luoghi di fiabe leggendarie(“Gli otto cani guerrieri”),risaie a terrazza,coltivazioni di fiori, frutteti,spiagge di sabbia fine valgono una visita che puo`avvenire in qualsiasi stagione.

 

A fine primavera ,inizio dell`estate,a esempio, si colgono con gran festeggiamenti le celebri Biwa,offerte simbolicamente,ogni anno, alla famiglia imperiale,le pregiate nespole giapponesi.E cosi le fragole,i meloni i mandarini di ottobre.

Il pesce ,pescato nei periodi giusti, e` abbondante e squisito.Le piccole aragoste delle scogliere di Boso sono rinomate in tutto il Giappone ,cosi il costoso Abalone locale,mollusco che gli asiatici ritengono afrodisiaco e le lumache di mare.Quelle,pero`,non piacciono a tutti.

Sembra farlo apposta ,ma  vado  sempre a finire li,sul washoku,la cucina giapponese.

Anche questa volta,all`albergo canino di Minami-Boso, sono stato premiato da uno squisito pranzo serale in perfetto stile kaiseki,quello dell`alta cucina con ingredienti rigorosamente di stagione.

Undici portate,servitemi su di un tavolo basso posato sul tatami della mia suite.Unica concessione al cerimoniale “vecchio Giappone”: una seggiolina ,per me. Sono,infatti,  poco portato ad assumere ,durante tutto il pasto, la posizione formale, “seiza”,quella dei samurai, inginocchiato e seduto sui talloni.

Allora,come dicevamo, per cominciare quattro piccoli piatti di antipasti stagionali,poi cinque pietanze( sashimi,pesce arrosto,aragosta,abalone cotto vivo su una pietra, stufato di anatra)seguiti e accompagnati da sottaceti,verdure di vario tipo,zuppa di vongole e miso,riso , piu` un sobrio dessert.Se vi par poco.

 

 

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