In Viaggio con Gaia. Lo tsunami del 2004 e... il turismo.

Io ho visitato Banda Aceh nel 2012 e nel 2014 per documentare la ricostruzione, il post-trauma, gli studi per la riduzione del rischio appoggiandomi a studiosi e studiose del centro di ricerca sugli tsunami che fu costruito dopo il maremoto del 26 Dicembre del 2004. Un terremoto di magnitudo 9.0 della scala Richter innescò infatti uno tsunami devastante, che causò più di 200.000 vittime in tutto il mondo.

Banda Aceh, nella parte più settentrionale dell'isola di Sumatra è l'area più colpita. Lo tsunami qui ha causato la perdita di circa 170.000 abitanti e ha distrutto una enorme quantità di edifici e infrastrutture. Dopo lo tsunami Aceh è diventata famosa in tutto il mondo.

Da Banda Aceh, però c'è molto che possiamo imparare, soprattutto in un Paese dove il rischio sismico è tanto elevato quale il nostro. Un insegnamento potrebbe essere quello legato al turismo della memoria. In poche parole a sfruttare alcune cicatrici per mantenere la memoria di questi eventi. Uno dei pericoli maggiori legato a questi rischi di natura geologica, infatti, è quello di venire dimenticati. Tsunami di questa entità hanno probabilità di ripetersi dopo decine, o perfino cento o più anni.

Sostenuto dal governo dell'Indonesia e da paesi stranieri sono stati istituiti e mantenuti alcuni siti legati allo tsunami come l'Aceh Tsunami Museum, lo Tsunami Educational Park, i monumenti dell'inondazione dello tsunami, il peschereccio in cima a una casa in rovina e il Memorial Park "Aceh Thanks the World".

La curiosità per la tragedia sta guidando un nuovo tipo di turismo, il turismo dello tsunami. Uno studio recente sostiene infatti che “questi siti sono importanti non solo come centri di educazione allo tsunami e promemoria simbolici dello tsunami del 2004, ma anche come nuovi luoghi turistici ad Aceh”.

“[Molti] turisti vengono ad Aceh per vedere le conseguenze dello tsunami”. Si tratta soprattutto di turismo domestico, nazionale, ma ad Aceh ora il turismo dello tsunami è ora diventato popolare. Dice ancora lo studio: “[Il turismo] fornirà opportunità a governi, comuni, associazioni turistiche e altre parti coinvolte per utilizzare questo tipo di turismo come un modo efficace per educare le persone sullo tsunami e allo stesso tempo per sviluppare l'economia locale. Fornirà anche vantaggi reali alla popolazione locale.” Secondo lo studio il trauma dello tsunami forse non è ancora completamente guarito per gli acianesi, ma in molti ora sperano di poter ottenere almeno alcuni benefici dal turismo, inclusa la generazione di reddito partecipando a questo tipo di turismo.</p>

Un altro studio è arrivato alla stessa conclusione: “I risultati [...] hanno anche rivelato come il turismo potrebbe contribuire a varie risorse della comunità e a costruire una destinazione resiliente all'indomani di una crisi”. Lo studio ha anche sottolineato l'importanza della cultura e della religione locali durante il processo di recupero post-disastro. Sulla base dei risultati la ricerca ha inquadrato le iniziative di Banda Aceh come un modello di sviluppo sostenibile, sostenendo che questo contribuisce anche alla resilienza della regione.

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