di lgriglie
Tokyo.Al grande maestro Hokusai,piaceva il movimento.Visitando il piccolo,ma modernissimo museo a Sumida, veniamo a sapere che l`immortale autore delle celebrate “vedute del Monte Fuji”,morto quasi novantenne nel 1849,cui si ispirarono pittori come Monet e musicisti come Debussy,nella sua lunga e feconda vita(oltre trentamila opere:disegni,dipinti,schizzi e xilografie) ha cambiato nome una trentina di volte e casa piu`di novanta.Figlio,irregolare, di un artigiano che decorava gli specchi per lo shogun e di una concubina ,nonostante il grande successo commerciale dei suoi lavori e una grande fama tra i contemporanei, visse modestamente.Sosteneva di aver cominciato a capire qualcosa di pittura intorno ai settant`anni e si riprometteva di raggiungere la piena maturita`stilistica dopo i cento.La figlia Oei,anch`essa un`artista,lo assistette devotamente negli innumerevoli traslochi e fino alla fine.I funerali furono solenni , onorati-fatto molto insolito- dalla presenza di illustri samurai con rutilante seguito di armigeri.
Abbiamo passato ,con alcuni amici, un fine settimana “intra-muros”,cittadino, nel distretto di Ryogoku, nel cuore della vecchia Tokyo,in un interessante nuovissimo hotel, The Gate Hotel Ryogoku by Hulic,aperto pochi mesi fa,sulla riva orientale del fiume Sumida.
La posizione panoramica dell` albergo,l`unico,nella capitale giapponese, ad affacciarsi su di un corso d`acqua ,quasi a picco sul molo di attracco dei battelli fluviali,ne avrebbe gia`fatto una meta ricercata dai turisti stranieri.Ma la sciagura pandemica e`intervenuta. Oggi la clientela del Gate hotel e`fatta soltanto di gente che vive in Giappone e app
rofitta delle tariffe “congiuturali “offerte un po` da tutti gli alberghi giapponesi in questi tempi di magra turistica, per visitare e/o scoprire una delle zone piu`storiche e suggestive di Tokyo.
La grande area di Sumida e`,infatti,uno dei territori piu`ricchi di luoghi di interesse ,musei,giardini e rovine storiche della capitale.Nel tempo,vi hanno vissuto e lasciato tracce, artisti,poeti,letterati ed attori del teatro kabuki.
Il corso del fiume,che attraversa il centro della citta` e sfocia nella baia di Tokyo ,e` lun-go 27 chilometri. E`attraversato da 26 ponti tra cui quello di Ryogoku.Raffigurato in molte celebri stampe antiche fu costruito alla meta`del Seicento. Danneggiato dal terremoto del Kanto nel 1923 ,fu ricostruito nove annni dopo .
Il ponte, di grande importanza nel passato, perche`collegava due province, quella di Edo a quella di Shimosa,ha dato il nome nome al distretto.Ryogoku :uno dei piu`vivaci e caratteristici quartieri della citta`,dove lo spirito della vecchia Tokyo ucciso,quasi ovunque altrove, dalla bruttezza della modernita`asiatica,in qualche modo sopravvive.Qualche tradizione, persino ,e`riuscita a fiorire.
Il Sumo,ad esempio. Nato nel 1768,proprio a Ryogoku.Qui si svolgevano,infatti,i primi campionati di lotta -amatoriali e benefici- disputati nel terreno del tempio buddista Eko-in. Quelli che oggi, sono divenuti i tornei professionali e seguitissimi disputati al Kokugikan, uno stadio per undicimila spettatori, che sorge proprio alle spalle del Gate hotel.Non si vede,pero`,la consueta vivace folla ai botteghini: in questi giortni di Covid i mastodontici lottatori si affrontano(tristemente) senza pubblico.
La nostra gita sul Sumida non poteva dirsi completa senza una breve crociera fluviale.Tra le interessanti opzioni turistiche offerte dall`albergo vi e`quella di noleggiare una lancia(non di quelle veneziane;una panciuta, piccola imbarcazione,un taxi acquatico)per percorrere il fiume e addentrarsi nelle sue diramazioni. Tokyo e`una citta`sull`acqua anche se non sembra.Il costo?Duecento euro, l`ora.Ma eravamo in otto.