di lgriglie
Tokyo.A un giovane e interessante amico italiano,Edoardo,un grande appassionato di cultura giapponese, che vive a Tokyo e lavora per una multinazionale informatica,ho suggerito Ishigaki come meta preferenziale per le sue imminenti,ancorche`brevi, vacanze estive.E`-gli ho detto-uno dei posti piu`interessanti e piacevoli da visitare in questi giorni.
L`isola e`il centro,politico e commerciale , delle Yaeyama-di cui ho gia`raccontato-e si trova tra Okinawa e Taiwan.Ha quarantacinquemila abitanti ,il novanta per cento della popolazione totale dell`arcipelago ed e` servita da una fitta rete di traghetti,collegamenti marittimi e voli internazionali.
Prima del Covid era una meta assai popolare(eufemismo) tra gli appassionati di immersioni subacquee essendo il reef corallino che la circonda, uno dei piu`belli al mondo, abitato da una straordinara fauna marina.Celebri le grandi manta(razze) che, in stagione,i sub possono ammirare e famigerate le venefiche meduse Habu dalla quali i bagnanti si debbono ben guardare.
Fino a qui niente di straordinario o tale da motivare il mio suggerimento a Edoardo.Ma succede che la rarefazione turistica dovuta alla pandemia(niente gruppi da Taiwan o da Honkong,pochi turisti dal Giappone, ecc..)contribuisca a restituire a Ishigaki una sua atmosfera pigra e tropicale,inusuale e piacevole,soprattutto allegra.
Quando ho visitato l`isola due mesi fa,molti alberghi e resorts,il Club Mediteranee ad esempio, erano chiusi e si vedevano pochi forestieri in giro.Il che, debbo dire, non nuoceva al paesaggio.Le falangi turistiche, con o senza bandierine, non sono mai belle.
In compenso le trattorie attorno al porto erano animate da una clientela locale,di giovani sportivi.Un effetto quasi mediterraneo,ripeto allegro a modo nostro
Ishigaki e`molto ben servita dai trasporti pubblici ed e` quindi possibile percorrerla in lungo e il largo con poca spesa e varieta`di mezzi.Abbiamo trascorso due notti piacevoli all`Art Hotel che essendo-a dieci piani- e`l`edificio piu`alto e panoramico dell`isola.Domina
il centro storico dove, per fortuna, sopravvivono ancora alcune vecchie case di stile sino-giapponese Ryukyu.
Al Fusaki Beach Resort,dove abbiamo concluso il nostro viaggio alle Yaeyama,si e` apprezzata l`ospitalita`di un “villaggio vacanze”di lusso,giapponese.La folta presenza di ospiti(e ovviamente di bambini festanti e agitati)distribuiti in varie residenze sparse tra piscine,padiglioni ristorante,terrazze e ovviamente spiaggia tropicale se,non si puo`dire “passasse inosservata”era comunque gestita con sapiente ed elegante efficienza nipponica.
Rapide e disciplinate code ai pasti,auto elettriche con chaffeur per gli spostamenti interni,silenzio(relativo) e buona educazione.Cibo buono,abbondante e annaffiato anche da inusuali vini italiani come il Ciro`.
Poco lontano dall`elegante resort,protetto da un muro di pietra e fasciato da piante ed arbusti sorge,su una collinetta,un doppio memoriale:il Tojinbaka.Un altare funerario in stile Tang ricorda la vicenda di quattrocento coolies cinesi reclutati come mano d`opera contadina,destinati alla California nel 1852.Trattati come schiavi sulla nave americana che li trasportava si ammutinarono e sbarcarono sull`isola.Furono,pero`,
inseguiti e uccisi dai negrieri americani cui diede man forte una nave della marina britannica che passava da quelle parti.
Sotto l`elaborata pietra tombale cinese, un cippo in cemento armato ricorda il sacrificio,di tre aviatori americani abbattuti dalla contraerea giapponese,a pochi giorni dalla fine de