In Viaggio con Gaia. Viaggio nel tempo a Bergen

Quando gli opuscoli dell'ente del turismo ti promettono un tuffo nel passato e mantengono la promessa, ti senti veramente coccolato. Così è stato per Gamle Bergen, il villaggio-museo ad un paio di fermate di autobus da Bergen. Gamle Bergen è il termine norvegese per Old Bergen. La parte principale di questa sorta di museo è una piazza ricostruita con circa 50 edifici in legno.

Gli edifici danno un'idea di come era la vita a Bergen nel XVIII e XIX secolo, quando Bergen aveva un aspetto molto particolare ed era una autentica potenza di import ed export, dai tessuti al legname. All'epoca era la più grande città di legno d'Europa, con molte piazze e vicoli affollati. Anche se periodicamente veniva distrutta da incendi devastanti, tutti ben narrati nel museo archeologico di Bergen.

In tutto ci sono circa 50 strutture. La maggior parte di esse hanno ricostruzioni di abitazioni e laboratori che si possono vedere attraverso le finestre, e in alcuni casi andare dentro. Quando possibile (assicurarsi che il museo sia fruibile! Durante il 2021 è rimasto chiuso per ristrutturazioni) vale la pena dare un'occhiata all'interno di ciascuna di queste abitazioni. Alcune hanno scale che portano a diverse stanze che altrimenti non sono visibili dall'esterno.

Inutile dire che con giornate di sole i colori sono molto vivaci, ma il suo vero spirito - adombrato, nebbioso di quelle nebbie atlantiche di alcuni racconti romantici - emerge nelle giornate cupe e nuvolose.

Con un po' di fortuna, capitando il giorno giusto, non è impossibile partecipare show in cui attori in vestiti del tempo simulano la vita di uomini d'affari, carpentieri, marinai, commercianti, mugnai, contadine o altre mansioni del tempo. Se si desidera muoversi un po' al di là del centro storico di Bergen, questa è una tappa meno battuta dagli stranieri, ma molto apprezzata dal pubblico norvegese.

 

Altri post di Jacopo Pasotti

Ritratto di jacopolist
29/05/2019 - 12:15
Si dice che in certi casi il viaggio è una neccessità. Ed è anche la base di ogni narrazione fantasiosa che parla di un viaggio. Questa è la storia, e non è fantasiosa, di Naseem che fin dalla sua adozione ha coltivato la curiosità e il desiderio farsi catturare dalle proprie radici, che da Firenze...
Ritratto di jacopolist
06/05/2019 - 13:00
Eccomi di fronte al monumento alla geologia, un monumento un po' funereo, devo dire. Nera e lucida roccia, come la pelle di una foca appena uscita dall'acqua, ma dura come solo la roccia può essere. Qui è dove il continente eurasiatico e il cosiddetto sub-continente indiano si incontrano. O, per...
Ritratto di jacopolist
09/12/2018 - 09:00
Giassudin Saddar è un contadino. Vive nel villaggio di Mugarjo, nel distretto di Pirjopur nel sud del Bangladesh. È un territorio in continua trasformazione il suo. È a poche decine di chilometri dall’oceano, ma non lo si sente e non lo si vede. Però si sentono e si vedono le maree che alzano e...
Ritratto di jacopolist
19/10/2018 - 16:30
Io capisco i confini geografici. Un fiume è un confine geografico. Un monte può esserlo. Un mare, o un lago possono esserlo. Confini, il più delle volte, sormontabili, in un modo o nell'altro. La storia umana è un racconto in movimento. Un movimento di comunità, intente a superare un confine dopo l...
Ritratto di jacopolist
07/08/2018 - 17:00
I più lo osservano dalla statale, la nota Orientale Sarda, la SS 125. Dalla Cantoniera Bidicolai il canyon di Gorropu appare in tutta la sua imponenza: una porta, no, meglio, uno squarcio nel calcare grigio-ocra-arancione del Supramonte, tra Orgoloso e Urzulei. Ma io mi ci sono voluto addentrare,...