di jacopolist
Come ho potuto scrivere nel mio post precedente, a Bergen, Norvegia, c'è ben di più da visitare oltre al centro storico della città. E se uno desidera conoscere la storia intima del Paese, non può mancare il Museo norvegese della pesca. Perché, tolte le risorse petrolifere, l'economia centrale norvegese ma recente, la Norvegia ha una storia legata al suo mare e alle risorse ittiche.
Fin dall'inizio della storia moderna, i norvegesi sono stati un popolo di pescatori. Questo non è poi così sorprendente, dato che il paese ha la seconda linea costiera più lunga d'Europa.
Il museo si trova sul lungomare di Sandviken, a pochi passi dagli antichi edifici di Bryggen. Il museo è già da sè allestito in un ambiente caldo, in un edificio di legno sul mare, un antico magazzino del XVIII secolo, ed è vivace e dinamico (molte sono le interazioni con gli allestimenti). Al suo interno c'è un percorso in cui dominano luci, suoni, oggetti che comunicano l'importante storia della costa e della pesca norvegese.
In quel museo potreste imparare che alla Norvegia attualmente compete una porzione di mare ben sette volte più vasta della superficie del Paese.
Qui vedrete che il legame con le risorse marine è sempre stato forte. Già nel 1300 Bergen era una delle maggiori esportatrici di stoccafisso e grasso di merluzzo. Il tutto fu a lungo gestito dalla Lega Anseatica.
Il più grande stock di merluzzo del mondo si trova nelle acque norvegesi. Si tratta di un enorme stock di pesce che è stato il mezzo di sussistenza e poi come merce di scambio per le comunità lungo la costa per migliaia di anni (nel sito del Norwegian Seafood Council la storia della pesca del merluzzo è molto ben narrata).
Potreste poi vedere che fino al 1900 la produzione di salmone era modesta, ma a partire dal 1910-1920 la produzione è salita in un modo quasi inquietante. Dal 2007 il Paese è il maggior produttore di salmone mondiale e due delle maggiori compagnie mondiali hanno sede proprio a Bergen. Poi potreste vedere il crollo delle esportazioni degli anni 1980, che portò a fallimenti di industrie e ricche famiglie borghesi, ed infine la ricrescita con l'introduzione della piscicultura, ovvero la produzione industriale, controllata di salmoni. Attualmente, dopo l'estrazione petrolifera, la Norvegia è la maggior esportatrice mondiale di salmone.
Per maggiori informazioni c'è l'Ufficio del Turismo Norvegese.
