In Viaggio con Gaia. Il Norte Grande delle Ande.

Il grande deserto del nord o "Norte Grande", che copre un quarto del territorio cileno, è una delle aree più aride e brulle della Terra. Tutta questa regione, che si estende tra Tarapaca e Antofagasta fu incorporata al paese in seguito alla Guerra del Pacifico (1879-83) contro la Bolivia e il Perù.

Qui da nord a sud si estende un'area desolata, il famoso Deserto di Atacama, lunga circa 1000 chilometri. È rocciosa, ventosa, arida e dominata da colori beige e rossicci tipici delle rocce vulcaniche esposte alle intemperie ed al sole dei tropici, la parte più a nord-est del Cile - generalmente considerata il deserto più arido del pianeta – sembra apparentemente priva di vita. Ricorda forse di più la superficie di Marte che quella del pianeta blu Terra.

Il clima è tra i più aridi al mondo, è dominato da quella che viene chiamata la „subsidenza secca“ creata dalla cellula di alta pressione del Pacifico meridionale. Lungo la costa l'aridità è anche una conseguenza della Corrente del Perù (Humboldt), caratterizzata da movimento verso l'alto di acqua fredda dalle profondità dell'oceano. L'acqua fredda che ne risulta in superficie provoca un'inversione termica: aria fredda a livello del mare e aria stabile più calda in alto. Questa condizione produce nebbia e nubi stratosferiche, tanto note nelle città costiere, ma la pioggia rimane rara. Le temperature nel deserto sono relativamente basse rispetto a quelle di altre latitudini simili.

La parte interna è dominata da un altipiano spesso a più di 3000 metri, ci sono candidi salar, ampie pianure eccezionalmente livellate e regolari, colme di minerali salini. Le rare sorgenti, di cui alcune sono termali, danno però luogo a esplosioni di colore e di vita. Vi si trovano intorno vigogne e fenicotteri. Mentre l'orizzonte, ovunque si volga lo sguardo, è costellato da vulcani. Netti e inconfondibili.

È un paesaggio aspro di affioramenti rocciosi scoscesi, di mesas pietrose e talvolta di vaste dune di sabbia inanellate da vulcani che contrastavano con un cielo brillante, limpido come solo l'altitudine lo può rendere. È proprio questa luminosità e distanza ad abbagliarti, mentre la mente esplora interrogandosi su come sia possibile che un luogo così arido e desolato possa generare tanto interesse ed eccitazione.

Altri post di Jacopo Pasotti

Ritratto di jacopolist
15/06/2022 - 18:45
Si può riuscire a conservare un'atmosfera di altri tempi in una regione turistica, trafficata, nel cuore delle Alpi svizzere? Certamente si, e del resto basta spostarsi dalle mete più gettonate dal grosso pubblico, per calarsi in un'ambiente da lume di candela e vecchie lampade a paraffina, una...
Ritratto di jacopolist
26/12/2021 - 15:30
Come ho potuto scrivere nel mio post precedente, a Bergen, Norvegia, c'è ben di più da visitare oltre al centro storico della città. E se uno desidera conoscere la storia intima del Paese, non può mancare il Museo norvegese della pesca. Perché, tolte le risorse petrolifere, l'economia centrale...
Ritratto di jacopolist
17/11/2021 - 15:15
Condivido qualche immagine di Longyearbyen, il maggiore insediamento umano alle isole Svalbard, Norvegia. Siamo a 78 gradi di latitudine  - il Polo Nord non è poi così lontano. Qui ho avuto la possibilità di partecipare ad una salita fino ai plateau antichi, segnati dai ghiacciai, e composti di...
Ritratto di jacopolist
08/11/2021 - 13:30
Quando gli opuscoli dell'ente del turismo ti promettono un tuffo nel passato e mantengono la promessa, ti senti veramente coccolato. Così è stato per Gamle Bergen, il villaggio-museo ad un paio di fermate di autobus da Bergen. Gamle Bergen è il termine norvegese per Old Bergen. La parte principale...
Ritratto di jacopolist
25/06/2021 - 10:15
Oggi vi mostro il vulcano Melbourne, in Antartide. Ve lo mostro come lo ho visto dal finestrino dell'aeroplano che mi stava trasportando alla base americana di McMurdo. Da Lì mi sarei recato alla base italiana della Stazione Mario Zucchelli. Ai suoi piedi si osserva la costa ghiacciata, ricoperta...