di lgriglie
Tokyo.Estate“alforno"in l`Italia e in Giappone,non si scherza.Non faceva cosi caldo dal 1875,da quando si e` cominciato a registrare le temperature dell`arcipelago.Ma,questa un`altra importante novita`、 i turisti,son tornati ! Scomparsi da due anni fanno, proprio in questi giorni, una timida riapparizione,sui torridi marciapiedi di Ginza.Il turismo risorge.Una recente indagine del World Economic Forum ha,recentemente, rilevato che-anche a frontiere chiuse-il Giappone resta la meta piu`ambita per i vacanzieri di tutto il mondo.Seguono gli Stati Uniti e la Spagna.L`Italia?All`undicesimo posto,subito dopo Singapore!
I giapponesi, a differenza degli italiani-anche se le cose stanno vistosamente cambiando -non hanno mai percepito il turismo come una sorta di”oro nero”nazionale.Hanno il mito dell`industria, del lavoro,loro.Fabbriche,impianti,macchine,automazione,ecc...
Sono,pero`, da settant`anni,i visitatori ,piu` implacabili, del mondo.Turisti con la “T”maiuscola. Dovunque tu vada li trovi.Disciplinati,metodici,silenziosi, occhialuti e fotografi,cappello kaki e floscio,di rigore ,in testa, fanno ormai quasi parte del panorama.E`difficile non incontrarli sotto la Tour Eiffel, il Partenone,la Torre di Pisa,Anghor Wat.
Una volta tornato a casa,pero`,l`uomo comune nipponico, con storica predisposizione, e`poco portato verso lo straniero.Anche quello in visita ,l`ovunque benedetto turista-risorsa.Ma in tempi di ristagno economico i turisti,senza innamorarsene, si fanno piacere.
Le istituzioni si sono prontamente adeguate.Le passate olimpiadi” al Covid “hanno certo aiutato,ma il paese diventa ogni giorno di piu` pronto a una nuova (disciplinata) accoglienza turistica.Ad esempio gli annunci(segnali,avvertimenti,istruzioni,divieti) da sempre,ubiqui, universali e indispensabili alla vita degli indigeni sono ,oggi, tradotti in inglese, cinese e coreano.
Servizi pubblici e sanitari,grandi magazzini,musei,ospedali.Alcuni bancomat offrono,oggi,miracolo!oltre all`inglese, servizi in spagnolo o portoghese,talvolta,persino in francese.Gli ospedali assumono,sempre piu` medici e personale che parla inglese .Persino la polizia –il crimine e`uguale per tutti-si e`organizzata con un servizio di interpreti pronti ad ogni chiamata.
Curiosamente e` proprio l`industria alberghiera quella che sembra subire meno l`urto psicologico d`onda straniera.Gli hoteliers nipponici sono sempre stati-per ovvie ragioni- molto focalizzati sulla clientela domestica di gusti molto tradizionali.Oggi sono i giovani giapponesi che preferiscono vacanze in patria, brevi e sicure, a viaggi all`estero a rischio di complicazioni,ad alimentare una nuova domanda.L`industria delle vacanze giapponese,quidi, si adegua.
Un esempio significativo e` quello del gruppo alberghiero che fa capo a un ,relativamente,giovane imprenditore :Yoshiharu Hoshino.Erede di un florido business familiare di hotels di lusso ,ma tradizionali, nato con le villeggiature dei ricchi industriali giapponesi( e della famiglia imperiale) tra i boschi di Karuizawa all`inizio del `900.
Hoshino,studi compiuti in prestigiose universita`, tra cui l`americana Cornell,ha ,tra i primi,quasi trent`anni fa,intuito le tendenze ecologico-giovanile del turismo giapponese moderno.Ha,quindi, ristrutturato la sua organizzazione seguendo una “via giapponese” all` evoluzione dell` ospitalita`alberghiera non omologata a quella occidentale.
Ha comprato nuovi alberghi,tutti in Giappone,trasformandoli e soprattutto , formato un personale giovane,meno legato alla formalita`del passato,attento ai problemi dell`ambiente, reclutato,con buoni stipendi,nelle universita`.I riconoscimenti,le stelle gastronomiche,i commenti favorevoli dei giornali non si sono fatti attendere.Oggi,gli alberghi del gruppo Hoshino,sono circa 60.
Abbiamo provato-sfuggendo ai calori di Tokyo- quella dell`Hoshinoya di Okinawa.Un insieme di costruzioni nipponicamente ultramoderne ed ecocompatibili fasciate da uno straordinario giardino botanico fatto di piante rare,di fiori,felci ed erbe profumate. Piantato su di una striscia di sabbia d`oro lambita dall`Oceano Pacfico.Gli interni? Tutti ,ovviamente minimalisti in stile neo-giapponese,anche negli accessori da bagno, secondo i dettami della filosofia aziendale.Gli inservienti?Giovani,belli,vestiti come soavi cortigiani del re delle Rykyu.
Niente di occidentale,si diceva,ma senza esagerare.Il ristorante,ad esempio.E` di cucina siciliana.
