La mossa del ministro Franceschini di replicare l'idea delle capitali della cultura europea nella versione nazionale lanciando le capitali italiane della cultura si sta dimostrando vincente. Molte medie città hanno approfittato del “concorso” e si sono messe in tiro, hanno tirato fuori i loro gioielli, hanno spolverato i loro tesori e sono entrate prepotentemente nel cuore del circuito del turismo culturale.
Ma l'Italia oltre che il Paese delle cento città è anche quello delle migliaia di Comuni anche minuscoli, che formano la rete capillare alla base della nostra storia, della nostra eredità culturale, della nostra riconosciuta biodiversità («un presidio di civiltà», secondo l'ex presidente Ciampi) e fonte di infiniti motivi di interesse turistico. A loro è destinata la nuova legge appena approvata definitivamente e all'unanimità dopo 15 anni di battaglie parlamentari. In ballo cento milioni di euro e soprattutto una straordinaria opportunità per difenderne meglio l'identità ed esaltarne le potenzialità turistiche (nei loro territori trova spazio il 93 per cento dei prodotti di qualità e il 79 per cento dei grandi vini). I comuni più volenterosi e lungimiranti potranno così promuovere la banda larga di internet, semplificare il recupero dei loro centri storici, prevenire i rischi idrogeologici, incrementare l'uso delle energie alternative, riqualificare strutture abbandonate come case cantoniere o ferrovie dismesse da trasformare in cammini e piste ciclabili...
Altra interessante novità di cui diamo conto su Touring è la proposta delle 54 città del tartufo (qualche anno fa erano solo 15) che, unite in associazione nazionale, hanno richiesto all'Unesco di riconoscere con il marchio di Patrimonio dell'umanità i loro territori e i loro paesaggi la cui protezione permette al meglio la produzione del prezioso fungo sotterraneo e la secolare cultura che l'accompagna.
Grande rivoluzione nei cieli d'Europa e non solo a vent'anni dall'invenzione del low cost, il sistema di voli a basso costo che ha permesso di muoversi da un capo all'altro del vecchio continente generazioni di persone, studenti ma non solo, disposti a volare scomodi e leggeri pur di andare. Oggi il sistema mostra le corde e i difetti e i limiti. Anche se, fatti gli opportuni aggiustamenti soprattutto in termini di diritti del lavoro, si dimostra ormai essere un modello irreversibile tanto che già sono partiti i primi voli atlantici e intercontinentali.
Tra i reportage di questo numero di Touring segnaliamo:
- un insolito itinerario nella Sicilia profonda, una risalita a ritroso del corso del fiume Platani, antico corso navigabile intorno al quale si sono nel corso del tempo raccolte numerose testimonianze storiche, gastronomiche ed artistiche;
- la riscoperta di Bergamo, la patria di Donizetti ma anche città a misura d'uomo, modello virtuoso di accoglienza, vera e propria capitale del paesaggio;
- un originale viaggio nella poesia di un grande autore romano, Ovidio. L'autore delle Metamorfosi e dell'Arte di amare, morto esattamente duemila anni fa ha ispirato i più grandi artisti italiani e non solo, decisi a esercitarsi su temi e modelli finalmente non soltanto legati all'iconografia religiosa. Quale migliore occasione che raccontare per immagini i grandi personaggi della mitologia con l'autorevole garanzia di Ovidio? Abbiamo così ripercorso un itinerario che unisce alcuni dei luoghi, chiese, musei, palazzi che racchiudono alcuni di questi capolavori del grande sulmonese che per « carme et error» fu esiliato sul mar Nero e mai perdonato dall'imperatore Augusto.
Silvestro Serra
foto di copertina di Paolo Allegris/Marka
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