Numero particolarmente ricco quello di questo mese di "Touring - il nostro modo di viaggiare". Anzitutto per gli interessanti reportage, anche da gustare per ora solo alla lettura, impossibilitati come siamo stati a visitare i luoghi e le storie raccontate, prima di poterli vedere con i nostri occhi.
Segnalo a mo' di esempio quelli che mi sono sembrati certamente più originali e curiosi. Il primo racconta l'affascinante storia raccolta da Isabella Brega, di Carlo Vidua, ai più sconosciuto, grande viaggiatore dei primi anni del 1800 e potete immaginare in che condizioni e con quali mezzi ci si poteva muovere. Ebbene il giovane conte piemontese del Monferrato che aveva già allora un'idea del viaggio di conoscenza e non solo di curiosità, molto simile a quello che sarebbe stato quasi un secolo dopo la stessa del Touring Club, riuscì a visitare ben quattro continenti, a conoscere zar russi, grand mogol indiani e presidenti americani, e portò a casa, prima di morire a meno di 40 anni per un'infezione contratta sull'isola di Celebes, l'attuale Sulawesi, una straordinaria collezione (visitabile) che, se lo leggerete, scoprirete che ha a che fare molto da vicino con la formazione del museo egizio di Torino, il secondo al mondo dopo quello del Cairo.
L'altro reportage che mi ha incuriosito e che avrei titolato “bearwatching“ (osservare gli orsi) se non ci fosse una diffusa protesta, anche nelle lettere dei soci che riceviamo, nei confronti dell'uso eccessivo di termini stranieri pur così sinteticamente efficaci. Si tratta di un viaggio fatto da Stefano Brambilla nel cuore dell'Abruzzo, e in particolare nell'area del parco nazionale, istituito già quasi cento anni fa, anche con il contributo e la complicità del Touring di allora, dove tra altre 66 specie di mammiferi e ben 230 di uccelli, vive e prolifica l'orso marsicano, una specie autoctona e molto pacifica. Esiste una catena di volontari che si occupa di sensibilizzare le popolazioni locali alla convivenza con questi animali; di facilitare la vita ai plantigradi rimuovendo steccati e fili spinati e di guidare i sempre più numerosi visitatori ad avvicinare senza disturbare gli orsi e in particolare Amarena, un'orsa che nel gennaio di quest'anno ha dato alla luce ben quattro cuccioli. Inoltre tra le maestose faggete (Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco dal 2017) che circondano Pescasseroli e gli altri borghi (molti sono Bandiere Arancioni del Tci) come Opi, Civitella Alfedena, Scanno, San Donato Val di Comino e Scapoli, è partita anche un' interessante esperienza di “land art” ovvero il progetto Arteparco che ha portato per la prima volta le opere di artisti contemporanei nel pieno dell'area protetta. Ogni anno viene invitato un artista a confrontarsi con le foreste del parco.
Ma Touring di dicembre si connota anche per numerosi e interessanti spunti di riflessione. Anzitutto quelli che nascono dalla lettura dell'editoriale del presidente Iseppi che riguardano l'Italia, l'Europa e il Touring stesso di fronte alle conseguenze imposte dalla violenta incursione del Covid 19 nella nostra realtà. Che conseguenze, che soluzioni possibili, che strategie mettere in campo anche per coloro che, come i soci del Tci, «si sono posti l'obiettivo di prendersi cura dell'Italia come bene comune, dando un contributo alle crescita culturale e civile del nostro Paese».
Altro tema interessante su Touring, quello sollevato dal geologo e consigliere del Tci Mario Tozzi, sempre molto “gettonato” dalle lettere dei soci anche per la sua capacità di esprimere le sue idee e posizioni in maniera netta, precisa e motivata ma non sempre condivisa dai lettori. Questa volta Tozzi è stato addirittura profetico parlando del “Paese del fango” ( questo il titolo della sua rubrica Evergreen) e del rischio che le comunità si assumono quando per proteggersi dallo straripamento dei fiumi decidono di costruire argini e di cementare gli alvei. Il risultato lo si vede spesso a Milano con l'esondazione ciclica del fiume Lambro ma lo si è purtroppo visto nei giorni scorsi con il disastro di Bitti nel nuorese sardo, letteralmente sommerso dalle acque che ha provocato anche dei morti tra i cittadini. «Non dovremmo dimenticare» sottolinea Tozzi « che da sempre i fiumi trovano da soli il percorso da seguire … forse non possono scegliere dove nascere ma certo scelgono dove e come sfociare». Uomo avvertito...
Terzo e non ultimo argomento di discussione su Touring di dicembre l'inchiesta firmata da Clelia Arduini sugli istituti italiani di cultura all'estero (attualmente 84, di cui 82 operativi). Sono il ponte ideale tra il nostro paese e il resto del mondo, rappresentano il testimone, o l'influencer come si direbbe oggi, la task force diplomatica che diffonde e promuove il vivere all'italiana, il made in Italy, il meglio prodotto a livello di eccellenza, fatto di lingua, di stile, di cucina, di design, di moda, di senso del bello e di talento italico. Una antica e non replicabile miscela di elementi materiali e immateriali che è invidiata dal resto del mondo e che per paradosso è sottovalutato proprio in patria. Si tratta però di un ambasciatore che è da potenziare, da rafforzare, da finanziare e da promuovere anche per pareggiare l'attivismo di altri istituti stranieri, magari con meno argomenti ma dotati di ben altri budget, che anche essi, nel loro piccolo, cercano di primeggiare all'estero in questa incruenta battaglia per la diffusione della cultura di origine.
Buona lettura!
Silvestro Serra
Touring - Il nostro modo di viaggiare è il mensile realizzato per i soci del Touring Club Italiano.
Ricordiamo che la sua versione digitale può essere sfogliata su iPad, iPhone e su smartphone e tablet con sistema operativo Android: basta scaricare l'app gratuita Touring in viaggio in cui sono presenti le copie digitali (in versione light per tutti oppure completa riservata ai soci Tci).