Gennaio 2016

È un'immagine un po' particolare quella della prima copertina 2016 di Touring, il nostro modo di viaggiare. All'osservatore distratto può sembrare che vi sia raffigurato un manifesto pubblicitario o un gioco di riflessi. In realtà ci presenta una strada di Dozza, piccolo centro dell'Emilia-Romagna che fa parte degli oltre 200 paesi dipinti d'Italia. Località i cui muri sono stati “illustrati” da artisti, traformandole in musei a cielo aperto dove le facciate delle case sono divenuti affreschi che raccontano Storia e storie. Ce ne dà conto Vittorio Giannella col reportage Muri d'autore.

Apre la sequenza degli articoli nel numero di gennaio di Touring il portfolio Giallo napoletano, che propone una serie di immagini in bianco e nero anni Trenta della Napoli che fa da sfondo ai romanzi di Maurizio de Giovanni.
Seguono i reportage La certosa di Canino, dedicato alla natura e ai borghi della Maremma Laziale, quello già citato sui Borghi dipinti, e Irpinia: la passione e la speranza che, facendo perno su Sant'Angelo dei Lombardi, racconta come la terra ferita dal terremoto del 1980 volti pagina e punti sulla cultura e sul turismo.

Si continua col reportage Yorkshire da paura, frutto della joint venture tra Touring Club Italiano e National Geographic Traveler, che racconta come tra la quiete della campagna inglese e la tradizione del tè delle cinque si insinui una tradizione gotica e misteriosa che, in letteratura, spazia dalle sorelle Brontë a Bram Stoker. E lo accompagna il portfolio fotografico Da Avellino al Cremlino che racconta l'avventura del calendario di Meo, quest'anno sulle tracce di Guerra e pace di Tolstoj nella storia per immagini di Massimo Listri.

Concludono il numero di gennaio di Touring due articoli che propongono destinazioni davvero “dell'altro mondo”. Per Sette giorni tra i pinguini Stefano Brambilla è arrivato fino alle isole Falkland che, spentisi i riflettori dei media dopo la guerra del 1982, si confermano un eden naturalistico straordinario. Clelia Arduini, invece, per Miraggio nel Gobi è andata lungo la Via della seta fin in quella parte del deserto che dalla Momgolia penetra tra le province cinesi del Gansu e dello Xinjiang. Per scoprire surreali parchi artificiali a tema dispersi tra le dune.

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