I discendenti della famiglia degli Álbizi ancora si lamentano per il cattivo trattamento riservato loro dalla grande serie tv dedicata alla famiglia rivale per eccellenza, quella dei Medici, signori di Firenze e grandi protagonisti del Rinascimento italiano. Mancato rispetto dei fatti storici, eccesso di licenze poetiche, incongruenze e marchiani errori. Ma quello che invece nessuno mette in dubbio invece è che grazie a I Medici si sta riscoprendo il loro territorio di origine, quel Mugello ancora sconosciuto ai più se non agli appassionati di auto da corsa per via del vicino autodromo, una volta usato come circuito di prova dalla Ferrari, e ai fans sfegatati dallo shopping, visto che proprio tra le valli di Barberino si annida e prospera uno dei più grandi outlet della moda italiana e non solo.
Per il resto pochi sanno che il Mugello fu la patria oltre che di Lorenzo il Magnifico e i suoi eredi, di Giotto, del Beato Angelico, di Monsignor della Casa, di Giovanni Dalle Bande Nere e, in tempi più recenti, la base logistica dell'autore del libro-denuncia “Lettera a una professoressa”, quel don Lorenzo Milani che dalla sua piccola pieve nascosta tra i lecci sulla selvaggia collina di Barbiana, sconvolse con la sua piccola scuola per i figli dei contadini della zona i metodi di insegnamento allora imperanti nella didattica italiana negli anni '70 del 900.
Insomma era giusto che anche Touring dedicasse a questo lembo di Toscana ancora in gran parte sconosciuta un reportage (e la storia di copertina) per raccontarne in presa diretta ville e castelli, luoghi, paesaggi, sopraffini artigiani, ottimi cuochi, antiche leggende, paesaggi e personaggi e desse voce ai protagonisti e ai talenti che vale la pena di conoscere e che talvolta si ha ancora la fortuna di incontrare sulle colline a nord di Firenze e lungo il corso del fiume Sieve.
L'altro tema su cui Touring si è soffermato questo mese è il lago di Garda che oltre ad essere notoriamente la meta prediletta per il turismo del nord Europa e in particolare quello tedesco, nasconde numerosi segreti che l'inviato del Touring in bicicletta è andato a scovare, risalendo la cosiddetta valle delle cartiere nelle vicinanze di Salò. Antica sede della manifattura delle più pregiate carte destinate ai documenti della repubblica Serenissima di Venezia oggi oltre che museo vivente di questa alta artigianalità la valle è anche una meta per ciclisti e camminatori che si possono inoltrare nella natura più selvaggia.
Il tutto proprio a un passo dal Vittoriale di Gabriele D'Annunzio, a Gardone, sosta obbligata per chi volesse scoprire la casa-museo (ma ora anche vivace sede di mostre e iniziative di artisti contemporanei) costruita a propria immagine dall'Immaginifico, dal Vate, dal poeta per eccellenza, dal cantore e gran comunicatore dell'italianità roboante della prima parte del 900, collezionista onnivoro senza pari, reduce di mille imprese “eroiche”, oltre che conquistatore di grandi dame e irresistibile incantatore di uomini.
Silvestro Serra
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