La cosa che mi colpì di più durante la visita al palazzo del Quirinale (aperto ai cittadini tre anni fa per decisione del presidente Sergio Mattarella e con il contributo dei volontari del Tci) non fu tanto la maestosità del palazzo dalle mille stanze, la plurisecolare storia di una dimora sorta su uno dei sette colli dell’antica Roma, abitata nel tempo prima da trenta pontefici, poi da quattro sovrani Savoia (ma ci sono anche gli appartamenti con tanto di fregi e aquile imperiali ma mai visitati da Napoleone) e infine residenza ufficiale dei nostri presidenti della Repubblica
No, quello che mi colpì durante quel tour in quell’affascinante palazzo non furono tanto gli arazzi, i salotti, gli arredi d’epoca, le collezioni di monete, le cucine attrezzate per ricevimenti di stato, la galleria delle carrozze e i rigogliosi giardini. Piuttosto dei piccoli fogli, protetti da bacheche di vetro, spesso scritti a penna con tanto di cancellature. Come la minuta del verbale della seduta del gran consiglio del fascismo della notte del 25 luglio del 1943 o la bozza della Costituzione repubblicana. Piccoli dettagli di una grande storia, della nostra storia.
Ed è questo forse il valore più importante del palazzo che il presidente Mattarella ha voluto sottolineare aprendo il Quirinale e ribattezzandolo “la casa degli italiani”. Non un museo dunque ma parte integrante della vita della comunità, un palazzo trasparente, aperto e attento alle evoluzioni e ai cambiamenti della società, un luogo vivo e vitale della nostra democrazia.
Per questo motivo tre anni dopo, sempre per esplicito desiderio del presidente, il palazzo si è arricchito e continuerà ad arricchirsi di una nuova serie di opere d’arte realizzate dagli artisti italiani dall’inizio della Repubblica ad oggi e di oggetti e complementi d’arredo firmati dai nostri più riconosciuti designer, sparse tra corridoi, saloni, studi, salotti, cortili e giardini e che va sotto il nome di “Quirinale Contemporaneo”. Opere di un’Italia che continua a creare e a essere un’eccellenza in tutto il mondo. Di tutto questo ha parlato con Touring in questo numero del mensile l’architetto Renata Cristina Mazzantini curatrice della collezion
Questo numero di Touring, scritto in piena pandemia da coronavirus Covid-19 è stato realizzato lontano dalla redazione, come si dice “in smartworking” per cui non saranno sfuggiti errori e sbavature (una per tutte, aver scambiato in una didascalia Santa Maria Novella con Santa Croce a Firenze nel pur bel reportage sul capoluogo toscano privo di turisti e quindi con una magia rara). Quindi è un numero dedicato ai viaggi prossimi che come dicono i sondaggi, tra cui quello appena realizzato dal centro studi del Touring, saranno tutti dedicati (94%) alla riscoperta del nostro Paese. Motivo in più per suggerire,una volta caduto il muro del lockdown, mete domestiche ma lontane dal possibile contagio e immerse nella calma, nel silenzio, nella solitudine, come l’Abruzzo, il nostro piccolo Tibet, la zona etrusca del viterbese nell’alto Lazio, lo sconosciuto e sottovalutato Molise ricco invece di infiniti spunti di attrazione turistici, culturali, gastronomici.
Ma un posto d’onore nella scaletta di Touring spetta al progetto Passione Italia, nato in piena pandemia che ha voluto contrapporre la mappa del contagio con una più positiva mappa della bellezza. E colpisce la immediata risposta di soci e lettori che hanno voluto partecipare a questo “censimento” del bello mandando le immagini dei loro personalissimi luoghi della bellezza, angoli e paesaggi del Belpaese, decisi a resistere e a rilanciare questo forma di “patriottismo dolce” come l’ha definito il consigliere Antonio Calabrò, citando l’ex presidente della Repubblica Azeglio Ciampi.
Un invito che riprendiamo anche qui è quello di rileggere e condividere l’appello ai soci presente nella lettera firmata dal nostro presidente Franco Iseppi. Una lettera che invita i membri del Touring a contribuire concretamente oltre che moralmente alla missione del Club che è quella di prendersi cura dell’Italia come bene comune in un momento economicamente difficile per la sopravvivenza del Tci. Una sorta di invito ai soci a partecipare a una nuova rifondazione del nostro club che a novembre celebrerà i suoi primi 126 anni di illustre esistenza.
Buona lettura
Silvestro Serra
Touring - Il nostro modo di viaggiare è il mensile realizzato per i soci del Touring Club Italiano.
Ricordiamo che la sua versione digitale può essere sfogliata su iPad, iPhone e su smartphone e tablet con sistema operativo Android: basta scaricare l'app gratuita Touring in viaggio in cui sono presenti le copie digitali (in versione light per tutti oppure completa riservata ai soci Tci).