Se la Sicilia è la madre del Mediterraneo Palermo ne è il suo cuore pulsante. Grande e storico punto di riferimento per tutte le popolazioni che l'hanno invasa nei secoli e ne hanno lasciato ovunque tracce, sui muri, nelle chiese, nei palazzi, nei musei, nel disegno urbanistico. Lo è stata poi per tutti i grandi viaggiatori europei che negli ultimi duecento anni hanno finito proprio lì nel profondo di pagare il loro obolo ai doveri e ai piaceri del Gran Tour. Oggi per l'ennesima volta la città prima greca, poi romana, poi araba, e via via normanna, angioina, spagnola, borbonica, garibaldina... risolleva nuovamente la testa e nonostante i suoi endemici problemi di corruzione, mafia e sfiducia atavica nella cosa pubblica, mostra all'esterno i suoi straordinari e unici tesori e la sua grande cosmopolita e radicata capacità di ospitalità.
E non è un caso che in tempi più recenti Palermo abbia aggiunto ai suoi innumerevoli blasoni prima il titolo di patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco e da ultimo, qualche settimana fa, di capitale italiana della cultura 2018. Un riconoscimento che le viene dato non solo per lo stato di conservazione e di valorizzazione dei suoi beni e della sua eredità culturale e il suo senso per l'arte, antica, moderna e contemporanea (infatti sarà anche sede di Manifesta 2018, biennale europea dell'arte contemporanea ) ma proprio anche per la sua capacità di accoglienza, di inclusione e di condivisione. Tutta la città , sindaco in testa, istituzioni pubbliche e imprese private, gallerie d'arte, teatri e musei sembrano aver colto il senso e l'importanza dell'appuntamento per dare finalmente una svolta anche ai pregiudizi che vogliono l'isola e il suo capoluogo eternamente immersi nel secolare immobilismo e nella leggendaria sfiducia nel futuro.
Il 2017 è l'anno dei borghi, tema quanto mai caro a noi del Touring Club ma lo è diventato anche un obiettivo per il nostro partner Enit che cerca anch'esso di convogliare i flussi di visitatori stranieri fuori dalla stravista e superaffollata rotta Roma-Firenze-Venezia. Le migliaia di piccoli e medi paesi sparsi dalle Alpi alle Madonie offrono esperienze ben più ravvicinate non solo con i tanti tesori d'arte e di cultura e di gastronomia e di natura ma anche contatti più autentici con gli abitanti, fenomeno che nelle grandi città è diventato ormai assolutamente marginale se non tramontato. In questo numero ne citiamo almeno tre che valgono non solo un weekend ma anche un vero e proprio viaggio, da Civita di Bagnoregio a Pitigliano fino a Sant'Agata dei Goti. Provare per credere.
Parte il Giro d'Italia numero cento. Un secolo di corse rosa che hanno visto pedalare grandi campioni del pedale ma hanno anche unito il Paese e fatto scoprire tutto quello che il Belpaese nasconde. Leggere il resoconto scritto per il Touring nel 1957 dal grande inviato del Corriere della Sera Orio Vergani al seguito del Giro.
Silvestro Serra
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foto di copertina di Gianni Cipriano