Siamo fuori dal tunnel. O almeno si vede la luce in fondo alla galleria Covid 19, la più lunga che l'Italia (e il mondo intero) abbia attraversato, dalla fine della seconda guerra mondiale. Un anno e più senza viaggiare, senza ospitare, senza turismo: danni calcolabili ma stratosferici all'economia, alla cultura, all'umore, al gusto della vita. Ma a quanto sembra, e Touring di maggio lo registra con il necessario ottimismo dell'intelligenza oltre che della volontà, ancora poche mosse e complici i vaccini, il peggio sta passando e la voglia di ripartire sta attraversando come una febbre il corpo e lo spirito di tanti concittadini e immagino di tutti i soci del Touring Club che sul viaggio hanno trovato da un secolo e un quarto la motivazione per essere membri della nostra comunità. E allora partiamo, prima con la mente, la fantasia, il desiderio e poi con le gamb
Il presidente del consiglio Mario Draghi è stato chiaro e ha invitato il mondo a venirci a visitare. Touring registra anche come anche gli italiani si attrezzino a riprendere il cammino dopo questa lunga sosta forzata. E invita, senza nazionalismi a continuare a puntare sulla ricca offerta di mete italiane pur non limitandosi a limitarci soltanto su destinazioni domestiche. Ed ecco appunto le proposte di maggio: si parte da grandi e piccole città d'arte come la Mantova dei Gonzaga e di Leon Battista Alberti alla Procida prima isola dichiarata Covid free (e appena promossa a futura capitale della cultura italiana) e si racconta il fascino delle terre piatte della pianura padana illuminata dalla immagini del grande fotografo Luigi Ghirri (anche lui collaboratore ai suoi tempi della grande famiglia dei fotografi legati al Tci) .
Si rievoca il fascino della “swinging Sardinia”, la dolce vita nella costa nord dell'isola dei Sardi rappresentata da Porto Rafael, storico avamposto di fronte all'arcipelago della Maddalena tornato nuovamente in auge non più come tappa immancabile del gran tour della jet society ma in versione eco sostenibile e tranquilla oasi naturale. Uno sguardo ravvicinato e sorprendente viene poi puntato su una città recentemente vocata al turismo culturale, dopo una lunga storia di capitale industriale come Brescia che dalla cultura del tondino e dall'acciaio è passata alla riscoperta delle sue radici, romane e longobarde e ora ricca di siti culturali e artistici e di luoghi Aperti per Voi del Touring.
Una conversazione tra Gabriele Micciché e lo scrittore Marco Malvaldi su Touring, illustrata dai disegni di Gianluca Biscalchin, rimette al centro della scena a 200 anni dalla nascita il grande scopritore della cucina italiana (l'unico che ha preceduto la prima guida gastronomica italiana del Touring Club realizzata esattamente 90 anni fa), Pellegrino Artusi. L'altra occasione di attualità nasce dal fatto che Malvaldi ha iniziato a scrivere dei romanzi in cui Artusi è sì il protagonista ma in versione investigatore, a metà strada tra Maigret o Nero Wolf, un barbuto gentiluomo che si sa muovere e indagare tra ricette e delitti.
Un reportage molto interessante è quello scritto da Erminio Perocco sul Lido di Venezia. Perocco, regista operante tra Milano e Roma, non ha mai dimenticato le sue origini lidiensi. Al Lido è nato e cresciuto e ci racconta i segreti, le storie, le leggende, così come i santi, gli artisti e i personaggi, sia locali sia expat, di questa lunga isola della laguna della Serenissima così diversa e così lontana anche antropologicamente dalla pur vicina e iper nota Venezia. Così come va letto sia il servizio sulle terre Pisane. Dietro la turistica piazza Duomo, la Torre pendente e la Piazza dei Miracoli si nasconde un'anima oscura e misteriosa che partedo dall'Inferno dantesco finisce addirittura con l'ispirare la leggenda di Frankenstein. Sotto e dietro l'immagine di placida provincia toscana si celano spiriti, luoghi fatati, misteri e segreti...
Tutto alla luce del sole e vista mare, e che mare, si srotola il racconto dell'oasi calabrese che ha come perno Capo Vaticano, a sud di Tropea e con il panorama spettacolare dello Stromboli e delle isole Eolie in fronte. Questo capo scelto dallo scrittore vicentino Giuseppe Berto nel secondo dopoguerra come suo buen retiro, è diventato negli ultimi tempi un polo virtuoso di storie, di piccole grandi avventure “eroiche” di giovani imprenditori di vari settori, tornati molti anche da lontano nelle terre dei padri e tutti impegnati a resistere e sfidare il degrado della regione puntando sulla cultura, sulla tutela dell'ambiente e su un'ospitalità di eccellenza.
Buona lettura!
Silvestro Serra
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