VERONA E LA SUA INCREDIBILE ARENA, immortalata durante un'Aida, sono le protogoniste assolute della cover di questo numero di Touring e di un lungo reportage a cura di Isabella Brega che punta tutto sulla musica e il legame inscindibile che le sette note hanno con la città. La valorizzazione di questo patrimonio si inserisce perfettamente nella filosofia del Tci e dei suoi Volontari per la cultura, una grande squadra di persone sparse su tutto il territorio che si prodigano per far conoscere le bellezze italiane, spesso così vituperate, come conferma un appassionato testo dell'artista Eugenio Carmi che denuncia quanto il territorio nazionale sia messo a dura prova dall'incuria e da scelte sbagliate del passato che vanno assolutamente cambiate.
E l'Italia è protagonista anche di un altro articolo dedicato alla Casbah di Mazara del Vallo (Tp), una sorpresa che è la sintesi tra un passato affascinante e complesso e la modernità dell'immigrazione contemporanea, con un processo di convivenza non solo possibile, ma auspicabile per tutto il Paese. Si rimane a sud, con tappa in Basilicata, per l'emozionante reportage di Andrea Semplici sui matrimonio arborei, una tradizione che dura dalla notte dei tempi. Una celebrazione di un rito pagano della fertilità che coinvolge anziani e giovani in piccole comunità dell'entroterra lucano.
Scoprire nuove destinazioni e raccontare come cambia il mondo è uno degli obiettivi di Touring e con il reportage dedicato a Baku, capitale dell'Azerbaigian, il direttore Silvestro Serra ci riesce perfettamente. D'altronde chi potrebbe immaginare che la città affacciata sul Mar Caspio è una delle mete più all'avanguardia per quanto riguarda le nuove architetture e la movida? E parlando di movida ecco un utile 48 ore dedicato alla capitale incontrastata del divertimento a tutte le ore: Barcellona, con tanti suggerimenti per non perdersi nulla, dai musei alla gastronomia.
Ispirano quiete e calma gli ultimi due lunghi servizi del numero di marzo di Touring. Uno dedicato a Petra, scoperta duecento anni fa tra le gole montuose del deserto giordano, e al centro di un portfolio fotografico realizzato da Monica Vinella. L'altro è un reportage del National Geographic che ci porta in India, sulle sponde del Gange, dove nel 1968 i Beatles si rifugiarono per avvicinarsi ai precetti della meditazione yoga in quel di Rishikesh. Peter McBride ripercorre la loro esperienza in prima persona, immergendosi nella quiete degli ashram, sperimentando sulla propria pelle i benefici, anche fisici, della meditazione. Per poi ripartire alla scoperta dell'India meno conosciuta in sella alla sua moto.
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