A 400 anni esatti dalla scomparsa del suo autore, Miguel de Cervantes, il personaggio di Don Chisciotte della Mancia mantiene intatto il suo fascino e anche il suo mistero. Come mai il romanzo delle disavventure un po' patetiche e un po' ridicole di un autonominatosi cavaliere, che scambia mulini a vento per giganti dalle braccia rotanti e greggi di pecore per eserciti di soldati, interessa ancora tanto (ininterrottamente da 4 secoli) e stuzzica la curiosità e la fantasia di artisti di tutto il mondo, pittori, scultori, registi cinematografici, teatranti, autori di musical, scrittori, cantanti ...e viaggiatori?
Per cercare di vedere da vicino il teatro di azione del cavaliere errante dalla triste figura, l'hidalgo generoso e visionario, Touring è andato nella sua terra, la Mancia, nel cuore profondo della Spagna, dove un reticolo di itinerari donchisciotteschi, città gioiello come Toledo, monasteri, mulini, castelli, osterie, laghi e sterminati vigneti, aiutano a ricostruire le scene del romanzo, la vita stessa dell'autore (particolarmente avventurosa), il carattere dei “mancheghi” e quello di questa Spagna agricola e vinicola, sulla quale aleggia un vento di creativa follia. Sarà un caso ma proprio qui, a Calzada de Calatrava, in mezzo alla “ruta del don Quijote”, è nato un altro grande eccentrico creativo, nostro contemporaneo, il regista Pedro Almodovar.
Un altra figura storica che ci ha incuriosito è Matilde di Canossa, una delle due sole donne sepolte in San Pietro in Vaticano a Roma, personaggio potentissimo, saggia (e guerriera) Grancontessa, importante punto di riferimento per papi e re della sua epoca medievale. Le terre di Canossa, nella vasta e ancora poco conosciuta area tra Emilia, Lombardia e Appennino tosco-emiliano, sono ancora intrise del suo passaggio e così anche noi, siamo andati a Canossa (ma d'estate). Questa volta Matilde non ci ha fatto aspettare, come accadde all'imperatore Enrico IV in cerca di perdono, per tre giorni e tre notti, scalzi e vestiti solo con un saio, ma grazie a una collaboratrice che è anche una sia pur lontana erede "canusina", abbiamo facilmente avuto accesso a ciò che resta di quell' interessante eredità culturale.
Tra le tante mete e i tanti temi trattati da Touring, il nostro modo di viaggiare, vi segnalo una interessante inchiesta sui cambiamenti climatici del nostro pianeta che a sua volta anticipa un bel volume Clima, il pianeta che cambia, che sarà prossimamente in libreria e sarà offerto ai soci del Touring Club Italiano a particolari favorevoli condizioni. Nessun catastrofismo, ma certamente è necessaria una vigile attenzione su tutto quello che può alterare il delicato equilibrio del pianeta che abitiamo e che cerchiamo di conoscere meglio attraverso i nostri viaggi.
Silvestro Serra
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