L'arte prende forma all'aria aperta

Francesco Tomasinelli/TipsimagesFrancesco Tomasinelli/TipsimagesFrancesco Tomasinelli/TipsimagesFrancesco Tomasinelli/TipsimagesFrancesco Tomasinelli/TipsimagesFrancesco Tomasinelli/TipsimagesFrancesco Tomasinelli/Tipsimages

Al Giardino di Daniel Spoerri le sculture contemporanee trovano spazio, si confondono e si nascondono nell’ambiente naturale. E il parco diventa un museo. La Toscana più autentica si scopre un passo alla volta. E poi tutti a tavola per assaggiare i piatti della gastronomia locale. Altre opere d'arte

 

Attenda un attimo che ho una rana pescatrice nel forno ed è un momento delicato che richiede attenzione massima», Roberto Rossi è lo chef del ristorante e locanda Il Silene (località Pescina, Seggiano, Gr, tel. 0564.950805; www.ilsilene.it), nonché responsabile del Giardino di Daniel Spoerri, dal quale dista un chilometro, magnifico esempio di parco dedicato all’arte contemporanea nella Toscana del Sud. Nato all’inizio degli anni Novanta per iniziativa proprio dell’artista nato in Romania, ma svizzero d’adozione, Daniel Spoerri. È aperto al pubblico dal 1997 e, ogni anno, aggiorna il suo “parco” sculture con opere del fondatore e dei suoi amici scultori e colleghi. «Daniel se la può tirare, come si dice qui in Toscana», prosegue Rossi «nel giardino ci sono 103 opere e la gran parte sono sue. Vengono persone da tutto il mondo per passeggiare nei 16 ettari di parco alla ricerca di sculture di straordinario valore artistico. Pagano il biglietto, noi diamo una mappa e poi sta a loro perdersi e scegliere i punti di osservazione che preferiscono. Noi provvediamo a tagliare l’erba dei sentieri, ma per il resto la natura continua a fare il suo corso. Tedeschi, svizzeri e inglesi apprezzano molto, gli italiani sono decisamente meno, ma speriamo che capiscano l’unicità di questo luogo molto presto». Tutt’intorno il paesaggio della val d’Orcia, del monte Amiata, il mare sullo sfondo. L’ombelico del mondo in un certo senso, come l’opera omonima di Daniel Spoerri che invita tutti a immergersi nel suo giardino incantato.

«Tutto qui mantiene la sua essenza selvaggia, nella quale perdersi e trovarsi», conclude lo chef. Magari sorseggiando un bicchiere di vino dell’enoteca del Giardino (dotato anche di un servizio di ospitalità e di una trattoria), oppure testando le specialità e i prodotti di altissima qualità che Roberto Rossi porta in tavola ogni giorno, in primis l’olio extravergine denocciolato da Olivastra di Seggiano. Spoerri anche dalla peculiarità gastronomica ha saputo trarre ispirazione realizzando Il muro delle dodici ultime cene di donne celebri, sculture intense e intime che ispirano alla riflessione. E anche un certo languorino. L’odore del tartufo si fa sentire. Il pane è quasi pronto. Non resta che tirare fuori dal forno la rana pescatrice, cotta a regola d’arte. Come è giusto che sia.

Fotografie di: Francesco Tomasinelli/Tipsimages
Peso: 
0